Uomo accusato anche per la premeditazione del delitto
(ANSA) - CATANZARO, 25 NOV - E' accusato di omicidio, con l'aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di una persona a lui legata da relazione affettiva, per motivi abbietti e con premeditazione, nonché per il reato di occultamento di cadavere, il 36enne sottoposto a fermo del pm con l'accusa di essere l'autore dell'omicidio di una donna di 51 anni il cui cadavere è stato trovato a Stalettì.
Già ieri pomeriggio, i carabinieri della Compagnia di Soverato avevano iniziato le ricerche dopo la denuncia di scomparsa fatta dai familiari ai militari di Gasperina. L'ultima volta la donna era stata vista il lunedì mattina dai sui datori di lavoro, una famiglia del catanzarese dove faceva le pulizie.
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, hanno consentito ai carabinieri di individuare, nella tarda ora di ieri, il corpo della donna adagiato e seminascosto in una intercapedine tra la scogliera di Pietragrande, lungo la costa del comune di Stalettì. Dall'esame esterno è emerso che la vittima è stata uccisa con numerose coltellate. Al termine di indagini volte ad accertare gli ultimi contatti avuti dalla donna, gli investigatori dell'Arma di Soverato e del Comando provinciale di Catanzaro sono risaliti al 36enne del catanzarese che aveva una relazione sentimentale con la donna. L'uomo, originario di Badolato, dopo l'interrogatorio davanti al sostituto procuratore della Repubblica Anna Chiara Reale, è stato sottoposto a fermo.
Ha confessato di essere l'autore del delitto Sergio Giana, il 36enne sottoposto a fermo, per l'omicidio di Loredana Scalone, di 51 anni, compiuto a Stalettì.
L'omicidio, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri al termine dell'interrogatorio cui l'uomo è stato sottoposto dal pm Anna Chiara Reale, è avvenuto lunedì, giorno della scomparsa della donna. Poi ieri, Giana è tornato sul luogo del delitto per nascondere il corpo tra gli scogli. Per questi motivi l'uomo, sposato, è accusato di omicidio, con l'aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di una persona a lui legata da relazione affettiva, per motivi abbietti e con premeditazione, nonché per il reato di occultamento di cadavere.
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