Conversione in varie strutture dopo 'inadempienze commissario'
(ANSA) - CATANZARO, 10 NOV - La Calabria ha i suoi "ospedali Covid". Il presidente facente funzioni della Giunta regionale Nino Spirlì ha firmato un'ordinanza n. 85 che prevede la conversione di posti letto di area medica in posti letto Covid-19. Il provvedimento prevede un incremento pari a 234 posti letto Covid più altri 10 di terapia intensiva.
L'ordinanza è stata fatta anche dopo la "presa d'atto dell'inerzia del commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario nell'attuazione delle misure e degli interventi ricadenti in capo alla sua esclusiva competenza e della mancata ottemperanza, da parte delle Aziende a quanto previsto dall'ordinanza n. 82/2020, in ordine al trasferimento, presso i Presidi ospedalieri territoriali direttamente gestiti dalle Asp, dei pazienti Covid 19 ricoverati stabilizzati e non ancora dimissibili al proprio domicilio".
Nello specifico, il provvedimento - fortemente voluto da Spirlì - dispone: che nell'area nord della regione, per le strutture di Rogliano, Rossano Corigliano-Rossano e Paola-Cetraro, sia realizzata una riconversione di 74 posti letto di degenza ordinaria e l'attivazione di 10 posti letto di terapia intensiva, Covid-19 dedicati; che nell'area sud, per la struttura di Gioia Tauro, sia realizzata la riconversione dei posti letto attraverso la previsione di 40 posti letto Covid-19; che nell'area centro, per la struttura di Soveria Mannelli, sia realizzata una riconversione di 20 posti letto Covid; la riqualificazione e adeguamento della struttura "Villa Bianca" - già sede del Policlinico universitario di Catanzaro - per la realizzazione di 100 posti letto Covid.
Spirlì ordina, inoltre, che le Aziende sanitarie e ospedaliere cui afferiscono tali strutture avviino, entro 5 giorni dalla pubblicazione del provvedimento, "le procedure per l'adeguata sistemazione dei plessi ospedalieri da convertire in ospedali Covid-19" e che degli adempimenti posti in essere "si debba dare tempestiva informazione all'Unità di crisi regionale". In caso di inadempienza nei termini stabiliti, "si procederà all'adozione di provvedimenti sostitutivi regionali, sotto il coordinamento della Protezione civile".
"Il presidente facente funzioni Nino Spirlì ha la straordinaria capacità di stupirci sempre: stavolta non si è nemmeno accorto che la Regione Calabria, d'intesa con il commissario, lo scorso 18 giugno, aveva adottato il decreto 91 per il riordino della rete ospedaliera Covid indicando con precisione minuziosa la creazione in tutti gli ospedali di Terapie intensive e subintensive e l'adeguamento dei Pronto Soccorso con percorsi dedicati, Radiologie e Tac dedicate". Il Gruppo del Pd alla Regione Calabria rileva così, è scritto in una nota, la "sovrapposizione" del nuovo atto a quello precedente, che di fatto è stato "ignorato".
"L'ordinanza di oggi - affermano gli esponenti democratici - è illegittima ed è solo un atto di propaganda politica. Spirlì dovrebbe giustificarsi con i calabresi perché non ha dato attuazione al decreto 91: adesso sarebbero già possibili nuove Terapie intensive e ricoveri in degenza ordinaria dedicati Covid. In particolare, erano previste 134 Terapie intensive così suddivise: 6 per l'Asp di Vibo, 14 per l'Asp di Reggio Calabria, 3 per l'Asp di Crotone, 18 per l'Asp di Cosenza, 6 per l'Asp di Catanzaro, 18 per il policlinico universitario Magna Graecia, 20 per l'Azienda ospedaliera di Reggio Calabria, 34 per l'Azienda
ospedaliera di Cosenza e 15 per quella di Catanzaro. A ciò si dovevano aggiunge 123 Terapie subintensive". I consiglieri regionali del Pd entrano ulteriormente nel dettaglio e precisano che "questo decreto era stato prodotto di concerto con il Dipartimento Salute, quindi con la Giunta regionale. Spirlì, pertanto, non poteva non sapere". "Basta chiacchiere, dobbiamo uscire da questa situazione con proposte concrete ed attuabili" concludono i consiglieri dem.
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