Eseguite altre 4 misure. Coinvolto anche ex comandante Vigili
(ANSA) - ROSARNO, 22 SET - Al Comune di Rosarno era "una vera e propria prassi" quella di alcuni impiegati che timbravano il badge per attestare la propria presenza e poi allontanarsi dal luogo di lavoro. È scattata all'alba l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palmi su richiesta del procuratore Ottavio Sferlazza ed eseguita dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria.
Quattro dipendenti dell'ente sono finiti agli arresti domiciliari (L.G. di 66 anni, C. D. di 68, N. R. F. C. di 65 e S. M. di 63). Per altri quattro, invece, il giudice per le indagini preliminari ha disposto l'obbligo di presentazione alla pg: B. C. di 67 anni, M. M. G. di 6, P. M. di 66 e S. D. di 43.
Tutti sono accusati, a vario titolo, di peculato, truffa e false attestazioni o certificazioni.
Tra di loro, tutti dipendenti delle varie aree organizzative del Comune, figurano un responsabile di un settore ed una persona che, in passato, è stata comandante della polizia municipale.
Ad altri quattro indagati, inoltre, è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari.
L'inchiesta, denominata "Torno Subito" è il frutto di un'indagine condotta tra giugno 2017 e luglio 2018 dalla tenenza dei carabinieri di Rosarno. Le attività investigative sono scaturite dall'intuizione di un militare, il quale aveva notato un impiegato del Comune di Rosarno, durante l'orario di lavoro, intento a consumare alcolici e a giocare alle slot-machine in un bar di San Ferdinando.
I pedinamenti e i servizi di osservazione hanno confermato i sospetti e hanno permesso, secondo gli inquirenti, di far luce sull'esistenza di una vera e propria prassi diffusa tra alcuni impiegati del Comune di Rosarno. (ANSA).