Risposta dopo 4 mesi su campagna vaccinale contro influenza
(ANSA) - CAMPOBASSO, 31 MAR - La Pubblica amministrazione deve garantire ai cittadini l'accesso e la trasparenza delle informazioni nei tempi stabiliti dalla legge. A stabilirlo il Tar Molise che con la sentenza 123/2021 ha condannato la Regione Molise a causa del ritardo (4 mesi invece dei 30 giorni previsti dalla legge) con il quale ha fornito riscontro alla richiesta di Cittadinanzattiva di trasparenza sui dati relativi la scorsa campagna vaccinale antinfluenzale. La Regione dovrà pagare le spese legali sostenute dall'organizzazione. "Riteniamo la decisione del Tar Molise - commenta Lisa Mandorino, neo segretaria generale di Cittadinanzattiva - molto importante poiché si afferma il principio che, affinché il diritto di accesso ai dati sia pienamente soddisfatto, non è sufficiente solo fornire i dati ma anche fornirli in tempo utile e nei termini previsti dalla legge. Ma soprattutto - prosegue - la sentenza è particolarmente rilevante in questo periodo di emergenza che nel nostro Paese è stata caratterizzata in negativo rispetto agli altri Paesi europei per la grave opacità con cui sono stati gestiti i dati, in particolare sanitari, e per le forti limitazioni imposte nella prima fase della pandemia al diritto di accesso alle informazioni. Il caso Sicilia di queste ore, dove sono agli arresti domiciliari una dirigente regionale e due suoi collaboratori ed è stato inviato un avviso di garanzia all'assessore regionale, con l'accusa di aver alterato i dati sui contagi e sui tamponi inviati all'Istituto superiore di sanità è ancora un bruttissimo segnale. La trasparenza dei dati pubblici - osserva - è un diritto che va garantito senza se e senza ma, soprattutto in tempi di emergenza". (ANSA).