Uno dei malviventi spacciava in azienda abruzzese dove lavorava
(ANSA) - LARINO, 26 MAR - Si faceva chiamare "Robocop" con i suoi numerosi clienti cui assicurava le dosi di sostanze stuperfacenti, cocaina in particolare. Insieme ad altri due pregiudicati, era dedito allo spaccio di droga che, durante il lungo lockdown, è aumentato. Per cedere le dosi, ricorrevano ogni volta a sistemi nuovi anche fantasiosi come il nomignolo dello spacciatore. Per lui e altre due persone sono scattati gli arresti nell'ambito di una operazione antidroga denominata "Robocop" scattata all'alba di oggi ad opera dei Carabinieri di Larino (Campobasso) nel centro frentano ed a San Martino in Pensilis (Campobasso), Campomarino (Campobasso) e Portocannone (Campobasso). I militari hanno eseguito una misura cautelare emessa dal Gip frentano, Rosaria Vecchi, su richiesta del Sostituto procuratore di Larino, Marianna Meo, nei confronti dei tre pluripregiudicati di cui due originari di San Martino in Pensilis ed uno di Foggia ma domiciliato in Basso Molise. L'indagine, iniziata nel 2020, ha accertato centinaia di cessioni, soprattutto di cocaina ma anche di marijuana. Uno dei malviventi spacciava anche durante l'orario di lavoro, in un'azienda abruzzese, fornendo dosi ai colleghi. Nel corso dell'operazione sono state eseguite decine di perquisizioni in abitazioni di persone che, a vario titolo, sono emerse durante l'attività investigativa.
Due degli arrestati sono ai domiciliari ed un terzo è in carcere a Larino. (ANSA).