Direttore Telemolise, 'rivelata assoluta insussistenza fatti'
(ANSA) - CAMPOBASSO, 11 MAR - La Corte d'Appello di Bari, presieduta dal giudice Giovanni Mattencini, ieri sera ha confermato la sentenza di assoluzione piena per il magistrato Fabio Papa e per il direttore di Telemolise, Manuela Petescia, accusati di un presunto tentativo di estorsione ai danni di Paolo Di Laura Frattura, allora presidente della Regione Molise, nel corso di una cena che sarebbe avvenuta nell'autunno 2013.
Testimone dell'estorsione, secondo la denuncia di Frattura, sarebbe stato l'avvocato Salvatore Di Pardo, presente alla cena.
Di Pardo è stato sentito in udienza insieme allo stesso Frattura e a un professionista del capoluogo molisano. L'accusa ha anche prodotto una nuova documentazione assente nel processo di primo grado, che si era concluso nel maggio 2017 con una prima assoluzione con formula piena. "La rinnovazione del dibattimento - ha dichiarato all'ANSA Manuela Petescia - con la serie incredibile di contraddizioni e di capovolgimenti cui si è assistito in aula, tanto da parte di Frattura, quanto da parte di Di Pardo, ha rivelato non solo l'assoluta insussistenza delle accuse, totalmente inventate, ma anche la loro natura calunniosa".
"La sentenza pienamente confermativa dell'assoluta non sussistenza di tutti i fatti - le parole di Fabio Papa - pone la parola fine ad una gravissima vicenda che ha arrecato danni incalcolabili a due professionisti colpevoli nei rispettivi ambiti solo di fare il proprio lavoro, evidentemente non gradito a persone senza scrupoli che hanno cercato di approfittare della loro posizione". Frattura è stato condannato anche al pagamento delle spese legali in favore di Fabio Papa e Manuela Petescia, oltre che dello Stato. Intanto il direttore di Telemolise, al momento in quarantena fiduciaria per contatti con Covid positivi, ha annunciato una conferenza stampa lunedì 15 marzo all'hotel San Giorgio di Campobasso insieme agli avvocati Nicolino Cristofaro, Paolo Lanese e Massimo Romano. (ANSA).