'Abruzzo e Molise campanelli d'allarme'
(ANSA) - PESCARA, 08 FEB - "Avevamo messo in guardia già la scorsa settimana con i numeri, dove le scuole hanno riaperto i battenti prima, vedi Alto Adige, Abruzzo e Toscana, lì la situazione sanitaria è in netto peggioramento". Il sindacato datoriale Unsic, che da settembre monitora la condizione scolastica richiedendo la didattica a distanza nelle scuole per attenuare la curva dei contagi (la petizione - http://chng.it/LyMn99GF - ha raggiunto le 196mila adesioni), richiede ai governatori un'estensione della Dad per prevenire maggiori criticità.
"Il caso dell'Abruzzo è significativo informa l'Unsic. "Dalla settimana 11-17 gennaio, quella dell'apertura delle scuole, alla scorsa 1-7 febbraio, si è passati da 1.572 a 2.562 contagi. La settimana precedente la riapertura delle scuole i nuovi positivi erano 135 ogni 100 mila abitanti, tra il 25 e il 31 gennaio sono saliti a 163. L'Abruzzo è inoltre una delle poche regioni che vede incrementare dall'11 gennaio sia le terapie intensive sia i ricoverati. Perché il governatore Marsilio, ora costretto al dietrofront, ha deciso di riaprire le scuole prima degli altri? - si domanda il sindacato. In Abruzzo, il Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr) ha certificato nero su bianco "l'alto impatto che l'aumentata mobilità dovuta alla riapertura delle scuole" ha sul "riacutizzarsi della circolazione del virus".
L'Unsic aveva suonato il campanello d'allarme anche per il Molise, dove l'Asrem, l'azienda sanitaria regionale, ha individuato cluster in ben cinque istituti solo a Termoli e altri contagi scolastici a Campomarino, Frosolone, Larino, Mirabello, Palata, Sant'Elia a Pianisi. Qui la situazione è drammatica soprattutto sul fronte sanitario, con l'ospedale di Campobasso, l'unico Covid della regione, ormai saturo. Il governatore Toma è stato costretto a dichiarare zona rossa in ben 27 comuni. (ANSA).