Infrastrutture: Sardegna al 177° posto su 244 regioni Ue

Sardegna

Libro Bianco, arretratezza sostanziale e nodo centrale trasporti

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Non è una posizione invidiabile quella che occupa la Sardegna nella classifica delle regioni europee per quanto riguarda il livello di infrastrutturazione. Secondo quando scaturisce dallo studio pubblicato nel "Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Sardegna", presentato alla Camera di Commercio di Sassari, l'Isola occupa il 177° posto su 244 regioni. L'analisi tecnico scientifica realizzata da Uniontrasporti in seguito a un confronto con le imprese sarde e più in generale con il sistema economico isolano, è stata illustrata nel corso di un convegno organizzato dagli enti camerali di Sassari, Cagliari-Oristano e Nuoro.

A spiegarne i contenuti sono stati Antonello Fontanili e Iolanda Conte, rispettivamente direttore e project manager di Uniontrasporti. "Come priorità - è stato sottolineato - abbiamo individuato porti e aeroporti per l'accesso nell'Isola di merci e turisti. Non in secondo piano è il macrobiettivo di rendere performanti i sistemi stradale e ferroviario". Sì perché ora, si legge nel Libro Bianco, "nel complesso l'analisi evidenzia una sostanziale arretratezza del sistema infrastrutturale sardo".

Arretratezza che è necessario risolvere al più presto. "Unioncamere - ha detto il presidente regionale Stefano Visconti - si propone come interlocutore per le scelte strategiche che riguardano l'nfrastrutturazione complessiva sarda, sia quella tradizionale di strade, porti, aeroporti e ferrovie, sia quella digitale di cui si sente oggi una mancanza da colmare quanto prima".

All'appello di fare presto non si è sottratto l'assessore regionale dei Lavori pubblici, Aldo Salaris: "L'attenzione della Regione sulle infrastrutture è altissima. Per quanto riguarda le strade è stata attivata una campagna di manutenzioni con 500 milioni di euro fra progettazione ed esecuzione dei lavori. 66 milioni sono poi disponibili per il trasporto ecosostenibile, 45 milioni per contrastare con azioni efficaci lo spopolamento dei piccoli comuni e importanti investimenti sono in atto per il sistema di gestione delle acque e delle dighe".

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