Il pittore Saiu nel progetto Panorama della Quadriennale

Sardegna

L'algherese nel gotha degli artisti contemporanei

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Nuovo e importante riconoscimento per Fabio Saiu. Il pittore algherese, classe 1971, è stato inserito nel progetto Panorama della prestigiosa Quadriennale di Roma, voluto dal direttore artistico Gian Maria Tosatti per promuovere l'arte contemporanea italiana facendo fare visita da un critico negli studi dei principali artisti per poi raccontare il loro stile e il modo di lavorare. "Sono felicissimo di vedere associato il mio nome alla Quadriennale - afferma Saiu - con questa iniziativa che è stata creata per rendere più dinamica la nuova edizione della Quadriennale con tanti eventi, una rivista trimestrale, ecc." E' stato il critico Nicolas Martino a realizzare lo studio visit ad Alghero. Già, perché, nonostante il successo e le frequentazioni con artisti di tutto il mondo, Saiu ha deciso di restare a vivere e lavorare in Sardegna. "Sicuramente se mi fossi trasferito a Milano o Berlino i treni sarebbero stati tanti, ma devo confessare che le soddisfazioni che ho avuto fino adesso valgono doppio".
    Saiu è il primo artista sardo emergente a pubblicare una monografia completa e ambiziosa. Il volume raccoglie 23 anni di carriera in 38 opere, in cui si racconta non solo attraverso la sua tecnica ma anche attraverso le parole degli amici eccellenti che firmano i testi in catalogo. È Pinuccio Sciola che nel 1992 nota i colori di Saiu, allora studente all'Accademia delle Belle Arti di Sassari, curando e inaugurando nello stesso anno la sua prima mostra "Debuttante" ad Alghero.
    Il jazzista Paolo Fresu è stato tra i suoi primi estimatori e ad acquistare le sue opere invitandolo poi ad esporre il suo lavoro al festival Time in Jazz di Berchidda.
    Le opere di Saiu sono attualmente incluse in diverse collezioni pubbliche e private a livello regionale e nazionale, e al Man di Nuoro. "Saiu - scrive il critico Martino su Panorama della Quadriennale - attivo sulla scena artistica dalla seconda metà degli anni Novanta, ha deciso di rimanere a vivere e lavorare nella sua città d'origine. Non è un dettaglio, dato che quello sardo è un territorio ricco di talenti ma dove il sistema dell'arte, inteso come rete di gallerie, collezionisti e musei, soffre da sempre di una carenza strutturale. Fabio Saiu è un artista che lavora sulla pittura, avendo assorbito la lezione della Transavanguardia e dei Neuen Wilden tedeschi prima, e poi quella della pittura italiana e internazionale emersa negli anni Novanta (insieme alla musica e alla letteratura britpop, "cannibale" e avantpop). La pittura, con accenti neoespressionistici, ma attraversata da una vena ironica e dissacrante, è intesa qui come linguaggio volto a indagare l'inconscio e le nevrosi dell'artista, ma anche quelli collettivi e generazionali: ossessioni, paure, incubi quotidiani dentro un mondo rimasto ancora in piedi ma in un equilibrio instabile e sempre sul punto di crollare. I lavori più recenti che si possono vedere in studio non sono quadri a olio di grandi dimensioni, tipici della sua produzione, ma disegni con tecniche miste e di piccoli formati. Sorprendenti per la delicatezza e la poeticità del tratto, per la forza che esprimono, meriterebbero senz'altro di essere esposti in una mostra personale in uno spazio adeguato, senza altre opere pittoriche che porterebbero l'attenzione dello sguardo altrove".
    Opere che Saiu porterà presto in una mostra a Roma e al Belvedere di San Leucio, in Campania, oltre ad altri progetti in itinere.
   

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