Silvia Battaglio incanta il pubblico con "La sposa Blu"

Sardegna

Una fiaba per parlare di femminicidio al Massimo di Cagliari

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 "La sposa Blu" di e con Silvia Battaglio ha affascinato il pubblico di Circo in Villa. Adulti ma anche giovanissimi hanno applaudito lo spettacolo, liberamente ispirato alla storia di "Barbablù" narrata da Charles Perrault, che affronta con un linguaggio immaginifico e poetico il tema della violenza di genere e del femminicidio in scena ieri al Teatro Massimo di Cagliari per Cedac. La tournée si chiude il 18 settembre alle 21 con l'ultima replica a Lo Quarter di Alghero.
    "La sposa Blu è l'ultima moglie di Barbablù - racconta l'artista - anche lei sottomessa ai dettami di un 'consorte-padrone', ma che a differenza delle precedenti spose, riesce a riscattare se stessa liberandosi da una situazione di violenza e costrizione, trovando la forza di aprire 'la stanza delle paure' per vedervi attraverso, per sfidare la realtà, decidendo poi di volare oltre, verso la riconquistata libertà".
    Danzatrice, regista e performer Silvia Battaglio, porta avanti dal 2005 il suo iter autorale, collaborando tra gli altri con l'Odin Teatret di Eugenio Barba, con cui ha realizzato il suo lavoro su "Lolita". "La sposa Blu" nasce dall'incontro con il mondo della fiaba: "nel "Barbablù" di Perrault - rivela Silvia Battaglio - ho trovato un 'luogo letterario' capace di suscitare visioni e altrettante riflessioni sul tempo presente, su un 'oggi' col quale noi tutti in qualche modo siamo chiamati a dialogare". Nella pièce sono presenti tre marionette della Collezione Toselli, che testimoniano l'avventura teatrale di Anna, Elda e Hilda Toselli nell'Italia del secondo dopoguerra: "Le tre marionette d'epoca - racconta Battaglio - possiedono una mobilità particolare con la quale mi sono confrontata per comprenderne la 'meccanica espressiva' e costruire una 'drammaturgia corporea'".
    "La sposa Blu" racconta la terribile scoperta dei delitti di una sorta di serial killer: "le protagoniste sono quattro donne - conclude l'artista - le tre marionette incarnano le mogli uccise, mentre la quarta donna si fa testimone di una vicenda purtroppo sempre attuale".
   

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