Solinas, "ora si può programmare la ripresa con fiducia"
La Zona economica speciale della Sardegna, l'unica incompiuta delle otto previste per il sud Italia, è adesso una realtà. "La firma del commissario straordinario Aldo Cadau avvia una delle più importanti misure di sostegno al sistema produttivo sardo, pienamente operativa dalla giornata di venerdì", si legge in una nota della Regione.
Le aree individuate potranno cogliere le opportunità di crescita insite nello strumento Zes, giovandosi dei benefici indotti dalla politica di sviluppo (credito d'imposta, sportello unico digitale, semplificazione del sistema di governance volto a favorire la cantierabilità degli interventi in tempi rapidi nonché l'insediamento di nuove imprese) e coniugando l'incremento economico con quello sociale e urbanistico delle aree coinvolte.
"La Sardegna taglia un traguardo importantissimo - spiega il presidente della Regione Christian Solinas - insieme a tutti gli altri strumenti messi in campo dalla Regione per arginare la crisi e sostenere la ripresa, oggi possiamo programmare realmente il rilancio dell'economia sarda con uno sguardo fiducioso al futuro, assicurando al sistema produttivo quella fiscalità agevolata attesa da decenni che può essere il vero motore della ripresa economica della nostra Isola".
In seguito al percorso di confronto e concertazione con i diversi soggetti interessati e all' analisi delle verifiche territoriali, è stato completato l'elenco dei comuni interessati, quindi la specifica individuazione di tutti i dati catastali suddivisi per Consorzio industriale. Le complesse concertazioni tra amministrazione regionale e Governo alla fine del 2018 avevano individuato otto aree idonee ad accogliere nuovi e vecchi insediamenti per un totale di 2.770 ettari.
L'area al Casic a Cagliari si estenderà per 1.628 ettari, mentre quella a Portovesme (110 ettari) interesserà anche i grandi stabilimenti dell'Alcoa e della Sider Alloys. Completano la mappa il complesso nel nord-est attorno a Olbia e Buddusò (180 ettari), quelli di Porto Torres, Sassari e Alghero (500 ettari), Oristano (219 ettari) e Ogliastra (56 ettari).