Denuncia Confartigianato, rischiano la chiusura per crediti
(ANSA) - CAGLIARI, 27 GIU - Sono circa 150 i milioni di euro, sul totale di oltre 1 miliardo di investimenti ammessi a detrazione nell'Isola, che le imprese sarde del Sistema casa non sono ancora riuscite a incassare attraverso la cessione dei crediti del Superbonus 110%. Sono questi i dati, stimati da Confartigianato Edilizia Sardegna, a fine dello scorso maggio; un patrimonio di crediti bloccati che sta mettendo in crisi di liquidità migliaia di imprese.
Dopo le denunce, gli appelli, le lettere verso le Istituzioni, i Parlamentari e gli Istituti Finanziari, Confartigianato ha chiesto al Governo di liberare le imprese dai crediti incagliati nei cassetti fiscali, non gestibili sul mercato bancario, e di scongiurare il fallimento di migliaia di imprese. Per questo considera indispensabile un rapido intervento per sanare la situazione pregressa con un intervento straordinario da parte dello Stato per una conversione dei crediti in titoli negoziabili sul mercato.
Secondo i dati rilasciati da Enea sull'utilizzo del Superbonus 110% e relativi al 31 maggio, in Sardegna le asseverazioni sono state complessivamente 5.952 per un totale di investimenti pari a 1miliardo e 039 milioni di euro e investimenti lavori conclusi di 708 milioni di euro. I condomini registrano 449 asseverazioni per 381 milioni di detrazioni (investimento medio di 849 mila euro), per le unifamiliari le asseverazioni sono 3.959 per 483 milioni di investimenti (investimento medio 122 mila), mentre per le case indipendenti le asseverazioni sono 1.544 per 174 milioni di investimenti (investimento medio 122mila).
"Dobbiamo disinnescare la "bomba" dei circa 150milioni di euro che non possiamo monetizzare e la soluzione non può che passare attraverso il ruolo degli Istituti di Credito: è fondamentale superare questo momento di drammatico stallo per il settore - commenta la presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai - se stimiamo che una impresa-tipo delle costruzioni in Sardegna possa avere un fatturato medio di circa 150mila euro annui, questo blocco farebbe chiudere i battenti a circa 1.000 imprese e manderebbe a casa oltre 5mila dipendenti".
"Siamo all'ultimo capitolo di una storia surreale - ricorda la presidente - che da novembre 2021 ha visto il Governo intervenire ben 9 volte con modifiche normative sul meccanismo della cessione dei crediti". (ANSA).