Scomparsi da campo nomadi e uccisi, assolto in appello

Sardegna

Cagliari, ribaltata sentenza di condanna in primo grado

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Assolto per non aver commesso il fatto. Ribaltata in appello la sentenza di condanna a 14 anni per duplice omicidio preterintenzionale inflitta in primo grado a Gianluca Casula, tabaccaio di 47 anni di Carbonia, ma da tempo trapiantato in Germania, finito sotto processo per la scomparsa l'11 febbrario del 2007 di due giovani, William Tani, di 33 anni, e Giuliano Milanovic, di 24, dal campo nomadi alla periferia di Carbonia. Per la Procura era stato lui ad attirare i due in trappola e a farne poi sparire i cadaveri, estinguendo così un debito di circa 15 mila euro che doveva ad una delle vittime.

Già in primo grado il giudice Giorgio Altieri aveva ritenuto il duplice omicidio non volontario ma preterintenzionale, condannando a 14 anni l'ex tabaccaio contro i 18 sollecitati dal pm Danilo Tronci. Ora, però, la Corte d'assise d'appello di Cagliari lo ha assolto, accogliendo il ricorso dei difensori Gianluca e Marco Aste. I familiari delle vittime si erano costituiti parti civili con gli avvocati Marco Bacchis, Alessandro Corrias e Alessandra Ferrara.

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