Punto nascita di S.Gavino verso ripresa piena operatività

Sardegna
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Assessore Nieddu, in arrivo i pediatri dell'Aou di Cagliari

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Il punto nascita dell'ospedale di San Gavino Monreale verso la ripresa della piena operatività. Lo ha annunciato l'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che insieme ai vertici dell'Asl 6 e dell'Ares ha incontrato i sindaci del Medio Campidano. Sul tavolo i principali temi legati all'ospedale Nostra Signora di Bonaria.

"Grazie alle sinergie attivate all'interno del nostro sistema sanitario regionale siamo riusciti anche in questa occasione a trovare la soluzione per dare risposte al territorio", dichiara l'esponente della Giunta Solinas che, nel corso del vertice, ha confermato l'imminente arrivo di alcuni pediatri dall'Aou di Cagliari, specialisti che dal Policlinico di Monserrato andranno a dare manforte ai colleghi di San Gavino, che continueranno a ricevere supporto anche dai medici dell'Asl 7.

"Ancora una volta, attraverso importanti sforzi organizzativi - sottolinea Nieddu - ci troviamo a far fronte a una carenza di specialisti che parte da lontano e pesa in modo particolare sui presidi che si trovano al di fuori dei grandi centri urbani. Un problema che non riguarda solo la Sardegna e i cui effetti si riverberano ovunque a livello nazionale, anche in sistemi sanitari storicamente più solidi del nostro".

"Affrontiamo una situazione emergenziale mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione. Nel caso di San Gavino, che rappresenta un presidio strategico per il territorio, faremo ricorso allo strumento di incentivi delle Risorse aggiuntive regionali, attivato per la prima volta alla fine dello scorso anno con uno stanziamento di 13 milioni di euro", precisa l'assessore.

"Le aziende sanitarie trovano nella sinergia e nel sostegno reciproco la chiave per affrontare il problema della carenza di personale sanitario che, non solo in Sardegna, ma in tutta Italia, sta causando problemi e disservizi senza fine - afferma il direttore generale della Asl del Medio Campidano, Giorgio Carboni -. Siamo sempre pronti a fare fronte comune, con le altre Asl e insieme a Regione e Ares, per rispondere alle esigenze dei cittadini. Con una forma di collaborazione interaziendale, ognuno per le proprie disponibilità, si mettono a disposizione delle altre aziende sanitarie delle risorse, in questo caso i professionisti di diverse specialità, per poter superare le difficoltà momentanee".

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