Entrano Naomi Deaddis e Laura Vincis, Murru conferma presidenza
(ANSA) - CAGLIARI, 31 MAR - Più donne in Assoenologi Sardegna. Il rinnovo delle cariche del consiglio ha fatto registrare oltre il 20 per cento in più di presenza femminile.
Un dato che pone l'associazione di categoria ai vertici nazionali in fatto di parità di genere. Entrano nel direttivo Naomi Deaddis e Laura Vincis, portando a tre le elette su un totale di 15 consiglieri, se si conta anche la segretaria Cristina Meloni, contro una sola donna nel consiglio nazionale.
Riconfermata all'unanimità la presidenza regionale di Mariano Murru e l'intero Cda uscente.
Un piccolo passo avanti nelle politiche di inclusione e un impegno rispettato da parte di Murru. In qualità di presidente dell'associazione di categoria dei tecnici del settore vitivinicolo, era intervenuto al corso di formazione organizzato da Giulia Giornaliste Sardegna e dall'Ordine dei Giornalisti per approfondire il tema degli stereotipi di genere nell'ambito dell'enogastronomia. In un dialogo con l'avvocata e scrittrice Claudia Rabellino Becce e rispondendo alle sue domande, il numero uno di Assoenologi aveva ribadito la necessità di una più ampia rappresentanza delle donne all'interno del gruppo da lui guidato.
"Il corso ha dato vita a una dialettica garbata e costruttiva - spiega all'ANSA Murru, ringraziando gli associati per la fiducia rinnovata - Le nuove entrate sono professioniste preparate e motivate. C'è da considerare il fatto che le enologhe sono una minoranza e questo si riflette sulla rappresentanza. Tuttavia - sottolinea - era doveroso incrementare il contributo femminile all'interno dell'associazione per portare nuove idee e sensibilità".
Un risultato apprezzato da Giulia Giornaliste. "Ogni passo, anche piccolo, verso eguaglianza e inclusione è un successo - commenta la fondatrice Susi Ronchi - Questa notizia dimostra come la formazione su queste tematiche sia necessaria. Il corso ha messo in luce la discrepanza tra percezione e realtà, con i conti che soprattutto ai vertici non tornano: donne sottorappresentate, ma con una scarsa capacità di incidere nelle scelte". "E' un cammino tracciato, sul quale non si deve smettere di lavorare - aggiunge Claudia Rebellino Becce - Un plauso a chi sa dare segnali positivi di cambiamento in nome della parità". (ANSA).