Caro carburante: secondo giorno protesta camionisti sardi

Sardegna

Tir davanti a porti e zone industrial, attese notizie da Roma

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Secondo giorni di proteste degli autotrasportatori sardi contro il caro carburante. I mezzi pesanti sono rimasti nelle postazioni occupate ieri davanti a porti e zone industriali dell'Isola. "Se ne aggiungeranno anche degli altri - spiega all'ANSA Annamaria Schirru, una delle referenti della mobilitazione- non molliamo: stiamo aspettando notizie da Roma".
    Presidi confermati, dunque, in attesa degli esiti della Conferenza Stato-Regioni in programma nella capitale. I lavoratori che macinano ogni giorno centinaia di chilometri sulle strade sarde e del resto d'Italia sono arrivati, con il prezzo del gasolio alle stelle, a un punto di non ritorno.
    Qualcuno denuncia perdite mensili di duemila euro a causa dell' impennata di marzo.
    Una protesta pacifica che per ora non sta arrecando disagi né alla circolazione stradale - solo qualche rallentamento del traffico ieri soprattutto alle porte di Cagliari - né agli approvvigionamenti nei supermercati. Qualche riflesso potrebbe però farsi sentire nel caso in cui la protesta dovesse andare avanti.
    Ieri è stata anche una giornata di colloqui con le istituzioni regionali. Ma la vera risposta (in primis una immediata diminuzione dei prezzi del gasolio) gli autotrasportatori la attendono da Roma. Altrimenti - così hanno annunciato - sarà protesta a oltranza.

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