Dal fondatore Aga Khan al Qatar, resiste mito vacanze di lusso
La Costa Smeralda compie 60 anni. Era il 14 marzo del 1962 quando a Olbia, davanti al notaio Mario Altea, il principe Karim Aga Khan, allora 25enne Imam degli ismailiti nizariti, con altri cinque soci fondatori, diede vita al Consorzio Costa Smeralda. Il Consorzio, senza scopo di lucro, fu costituito con un obiettivo ben preciso: controllare e governare lo sviluppo urbanistico, territoriale e architettonico della destinazione. Oggi quei 55 km di costa nel nord-est della Sardegna rappresentano una delle destinazioni turistiche più conosciute nel mondo internazionale della vacanza, meta di tantissimi vip che in questi decenni hanno animato la vita mondana nelle estati smeraldine.
Assieme ai primi hotel di lusso, partirono i lavori per la costruzione di strade, banchine nel porto, aeroporto (si iniziò con una pista in terra battuta e con la nascita di Alisarda come compagnia aerea per il trasporto dei primi clienti), campo di golf, eliporto, centro medico, cantiere navale per il rimessaggio degli yacht, la Chiesa Stella Maris, il servizio di vigilanza. Smeralda Holding, società italiana controllata dal fondo sovrano Qatar Investment Authority, è attualmente la proprietaria di asset immobiliari e terreni sul mare.
"Il principe Aga Khan è stato e sarà sempre colui che ha dato vita a un sogno - racconta all'ANSA il presidente del Consorzio Costa Smeralda, Renzo Persico - creando un intramontabile mito turistico. Ma a chi oggi continua a perpetuare quell'intuizione va altrettanto merito per aver saputo conservare e migliorare, adeguando ai cambiamenti sociali, demografici, tecnologici e ambientali, una destinazione turistica che grazie alla sua organizzazione privata e alla connotazione del suo territorio è riuscita a essere un riferimento competitivo di pari passo con l'evoluzione delle esigenze del turismo di lusso internazionale".