Prosciolto anche imprenditore condannato in primo grado
Assolti perché il fatto non sussiste. Si è concluso così il processo di secondo grado nella sezione staccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari a carico dell'ex vice sindaca di Orgosolo Bora Podda e dell'imprenditore di Macomer Piepaolo Pani.
Il 12 febbraio 2020 il tribunale di Nuoro aveva condannato entrambi a 1 anno e 6 mesi con sospensione condizionale della pena, e interdizione dai pubblici uffici per la vice sindaca, assolvendo invece la ragioniera del Comune, Angela Corda.
Su loro gravavano le accuse a vario titolo di falso ideologico, truffa aggravata, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico per il conseguimento di erogazioni pubbliche nell'ambito dei corsi, ritenuti "fantasma" dalla Procura di Nuoro, organizzati a Orgosolo nel 2012 all'interno del progetto "5 per 1" per la sensibilizzazione sui temi della legalità.
Cadute tutte le altre imputazioni Podda e Pani erano stati condannati per il solo reato di falso ideologico. Oggi la sentenza d'appello con formula piena - pretesa dai loro difensori, gli avvocati Andrea Gaddari e Giovanna Angius per Podda e gli avvocati Marcello Mereu e Basilio Brodu per Pani, a fronte della richiesta della procura generale di intervenuta prescrizione - li riabilita pienamente.
Secondo quanto sostenne a suo tempo l'accusa, dei corsi promossi dal Consorzio Cuncordia - finanziati dal Comune attraverso uno stanziamento regionale di provenienza comunitaria - si sarebbero tenuti fuori dai tempi previsti per ricevere i 30mila euro. Per rientrare nei termini, i tre avrebbero riportato una data per le lezioni non corrispondente a quella reale. Gli inquirenti sostennero che il primo non si era mai svolto e che il secondo, organizzato sempre dall'impresa di Macomer, si tenne nel novembre 2012 mentre la scadenza del progetto era per fine settembre.