Nuovo sit-in a Olbia, "non vogliamo essere dimenticati"
"Il tavolo interministeriale di crisi è ancora in sospeso, si riprenda il confronto". L'hanno chiesto a gran voce i lavoratori di Air Italy, che oggi a Olbia sono scesi di nuovo in piazza per ricordare all'opinione pubblica che "siamo e restiamo un problema irrisolto, cui non è stata data altra risposta se non le lettere di licenziamento".
La manifestazione era promossa da Ap, Cobas e Usb, e aperta alla partecipazione di tutti i lavoratori e di tutte le sigle sindacali, che mai come in questo momento stanno cercando unitariamente di salvare il destino degli oltre 1300 ex dipendenti su cui grava il licenziamento comunicato dai liquidatori della compagnia aerea a decorrere dal 2 gennaio, a conclusione di una vertenza sin qui infruttuosa.
Nonostante lo scoraggiamento e la diversa dislocazione geografica in più parti d'Italia, i lavoratori hanno aderito in numero contenuto ma con determinazione all'appello sindacale.
Tra loro anche alcuni esponenti politici del territorio, come il consigliere regionale del Movimento 5stelle, Roberto Li Gioi.
"La strada maestra da seguire adesso è la creazione di un'area di crisi complessa che comprenda tutto il sistema del trasporto aereo del Paese, che conta circa 45mila unità professionali, garantendo loro un sostegno al reddito di almeno tre anni, periodo congruo per la eventuale nascita di un nuovo progetto industriale, unica realtà possibile per un ricollocamento dei dipendenti Air Italy", ha detto Li Gioi prendendo la parola nel corso del sit-in.