Dibattito in rete e messaggio di speranza per la rinascita
Marcia della pace, però online per evitare assembramenti. Niente passeggiata per le strade di Sanluri a causa delle ultime restrizioni anti Covid per la 35esima edizione della manifestazione. Ma un confronto a distanza, in streaming, per ribadire il messaggio di quest'anno, "Educazione, lavoro, dialogo tra le generazioni: strumenti per edificare una pace duratura". Per la marcia erano pronte a invadere la Marmilla migliaia di persone e volontari. Ma all'ultimo momento i numeri della pandemia hanno imposto prudenza.
Testimone dell'iniziativa, Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari. Al dibattito su internet hanno partecipato, tra gli altri, Alberto Urpi, sindaco di Sanluri, don Mariano Matzeu, parroco della stessa cittadina, Alessandra Zedda, vicepresidente della Giunta regionale, don Marco Statzu, direttore della Caritas diocesana di Ales-Terralba, don Marco Lai, a capo della Caritas di Cagliari, Giampiero Farru, presidente Csv Sardegna Solidale e Raffaele Callia, delegato regionale Caritas Sardegna.
Conclusioni affidate a don Angelo Pittau, presidente del comitato promotore. Il sarcerdote ha parlato della storia della marcia per poi soffermarsi sul tema dell'educazione dei giovani di fronte ai numeri della dispersione scolastica sottolineati dal direttore della Caritas di Ales-Terralba, che ha moderato l'incontro. "Un ruolo fondamentale - ha detto è quello della comunità educante, a partire dalle scuole, dagli oratori e dallo stesso volontariato". Poi l'invito e l'esortazione: "Tutti in campo a costruire la pace con fermezza, con la resistenza e la lotta, rischiando e impegnandosi in prima persona per contribuire a costruire la pace sempre e comunque, nonostante qualunque tentativo opposto".