Aumentano i ricoveri, "domanda supera l'offerta"
(ANSA) - SASSARI, 23 NOV - "Nessun caso di tubercolosi né, tantomeno, di meningite, neanche sospette, tra i ricoverati nei reparti dell'area internistica. Vale la pena di ricordare che se ci fossero stati casi di tubercolosi questi sarebbero stati ricoverati, come logico, nell'unità operativa di Pneumologia.
Dieci giorni orsono nella Medicina d'urgenza è stato ricoverato un caso di meningite batterica successivamente trasferita in rianimazione". Lo precisa il direttore sanitario dell'Aou di Sassari, nonché direttore della Medicina Interna del Santissima Annunziata, Francesco Bandiera.
"Abbiamo un caso di malaria, che viene trattato nel reparto internistico in collaborazione con gli infettivologi, il secondo che trattiamo quest'anno - prosegue Bandiera - ma per questa patologia non si pone alcun rischio di diffusione di contagio tra i pazienti".
Questa mattina vi è stato un gran numero di ricoveri ed è stato necessario ospitare alcuni pazienti sulle barelle. Nell'arco della mattinata, poi, in seguito a varie dimissioni - fano sapere dall'Aou - è stato possibile liberare posti letto per ospitare i nuovi ingressi. Nel prosieguo della giornata, però, il sovraffollamento si è ripresentato per l'elevato numero di accessi. "Siamo un ospedale che nonostante le difficoltà, in gran parte legate alla necessità di gestire la patologia Covid di tutto il nord e centro Sardegna , dà accoglienza e cure a tutti, anche se la domanda supera l'offerta - rimarca Francesco Bandiera -. Siamo ormai mesi che registriamo un incremento di accessi di casi non Covid. E' un fenomeno che sta interessando tutti gli ospedali maggiori della nostra Isola".
Sui casi di Klebsiella, inoltre, precisa il direttore sanitario dell'Aou di Sassari che si "si tratta di casi di persone colonizzate, cioè di persone che hanno l'infezione, che sono tenute isolate rispetto agli altri pazienti e nei confronti delle quali sono state avviate le procedure previste per evitare il contagio che è di tipo oro-fecale. Questi pazienti non hanno un quadro clinico attivo, sono monitorati costantemente ed alcuni di loro già dimessi a domicilio in buone condizioni".
(ANSA).