Assessore in Conferenza Regioni e in sesta commissione
Dell'emergenza sanitaria in Sardegna deve farsi carico il Governo. E' la posizione ribadita stamattina dall'assessore della Sanità Mario Nieddu in Conferenza delle Regioni e subito dopo in commissione sesta del Consiglio regionale dove, assieme al commissario dell'Ats Massimo Temussi, sta riferendo sulle criticità nei territori.
"Il livello della rivendicazione deve essere spostato dal livello regionale a quello nazionale - ha spiegato l'assessore prima della seduta del parlamentino - il Governo deve assumersene la responsabilità come ha già fatto con l'emergenza Covid perché, e il problema riguarda anche le altre Regioni, i sistemi sanitari stanno collassando per la mancanza di personale, e noi non possiamo gestire questa situazione con gli strumenti ordinari".
"Tutto ciò che potevamo fare l'abbiamo fatto - ha chiarito Nieddu - non abbiamo più medici da assumere, abbiamo fatto i concorsi, le selezioni e le stabilizzazioni". Servono, secondo il titolare della Sanità, "provvedimenti emergenziali, in deroga, che consentano di distribuire diversamente i medici che già abbiamo, perché noi non possiamo spostare il nostro personale per più di 50 chilometri". In generale, dunque, la Regione sollecita "flessibilità nei contratti collettivi di lavoro".
Quanto all'aspetto economico, la Sardegna chiede a Roma l'autorizzazione a spendere i propri soldi, "considerando - ha sottolineato l'assessore, "che paghiamo la sanità col nostro bilancio". D'altronde, ha aggiunto, "come ci autorizzano a investirli sul Mater, allora ci permettano di farlo anche per incentivare i nostri medici".
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