Proteste anche a Oristano, mentre chiude il Cto di Iglesias
Quando ancora non ci sono certezze sull'arrivo di due medici in mobilità d'urgenza per far ripartire l'attività nel reparto di Chirurgia del San Francesco di Nuoro, chiuso da lunedì per carenza di personale, nel capoluogo barbaricino inizia la mobilitazione.
L'associazione "Vivere a colori" ha promosso un presidio permanente "almeno fino a che non ci saranno risposte da parte della Regione" con un camper parcheggiato in piazza Vittorio Emanuele, presidiato da attivisti e cittadini che sollecitano interventi urgenti sul noscomio nuorese dove oltre alla Chirurgia è stata sospesa anche l'attività nel reparto di Ortopedia. Anche i rappresentanti del partito dei Rosso Mori hanno annunciato per sabato 23 alle 17 un sit- in di protesta di fronte alla chiesa delle Grazie, nel capoluogo barbaricino.
I promotori delle due manifestazioni raccolgono tutte le forze in campo contro lo smantellamento dell'ospedale San Francesco, un tempo terzo polo della Sardegna e ora ridotto a reparti fantasma con pochissimo personale. "Ci opponiamo con fermezza allo smantellamento del sistema sanitario del territorio che sta rendendo impossibile curarsi anche in situazioni di particolare gravità - spiegano i rappresentanti dei Rosso Mori - Nel sit-in è importante la presenza di tante persone che invitiamo a partecipare".
Nel frattempo a Oristano il Comitato per il diritto alla salute manifesterà lunedì 25 dalle 10:30 alle 13 di fronte all' ospedale San Martino in segno di solidarietà con il sindacalista che aveva diffuso una foto con le buste ai piedi al posto dei calzari protettivi per denunciare la carenza di dispositivi di protezione, e che ora è destinatario di un provvedimento disciplinare. Altro fronte aperto è quello del Cto di Iglesias: "chiuderà nell'arco di dieci giorni" per carenza di medici, denuncia il leader dell'Udc in Consiglio regionale Giorgio Oppi.
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