Pesca in area protetta, tre italiani estradati in Francia

Sardegna

Accusati anche di minaccia e violenza a pubblico ufficiale

Tre pescatori di Sorso sono stati estradati in Francia in seguito a un mandato di cattura europeo emesso dal tribunale di Ajaccio, in Corsica, che accusa i tre di violenza e minaccia a pubblico ufficiale, ostacolo alle funzioni di un funzionario, violazioni di reati in materia ambientale e pesca all'interno di un'area naturale protetta.

I tre si trovano ora a Parigi dove, assistiti da un avvocato francese e a distanza dal legale italiano Marco Salaris, dovranno affrontare una prima udienza di convalida dell'arresto per poi essere trasferiti ad Ajaccio. Qui saranno processati con rito direttissimo e poi potranno fare rientro a casa, si pensa già questo fine settimana.

I fatti contestati ai pescatori sardi sono avvenuti il 2 luglio 2020, quando salparono con la loro imbarcazione da Santa Teresa Gallura e raggiunsero la riserva marina francese delle Bocche di Bonifacio, a ridosso della Corsica. Intercettati dalle motovedette delle autorità francesi, i tre si erano dati alla fuga ma erano stati raggiunti e scortati fino al porto di Santa Teresa Gallura dove erano stati identificati. Dopo quasi un anno, il 5 giugno 2021, erano stati arrestati dai carabinieri, in esecuzione del mandato di cattura europeo. Scarcerati dopo un paio di giorni, con obbligo di firma, si erano rivolti prima alla Corte d'appello e poi alla Cassazione per evitare l'estradizione.

Ricorsi inutili. L'ordine di cattura è stato poi esteso anche a un quarto pescatore che con loro aveva partecipato alla battuta nelle acque protette, ma per quest'ultimo non è stata ancora eseguita l'estradizione. In caso di condanna da parte del tribunale francese, i pescatori sardi dovranno scontare la pena in Italia.
   

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