Sindacati guardano a incontro con Regione e a tavolo col Governo
Disposti a sondare a livello ministeriale per capire se lo strumento della cassa integrazione in deroga disposto in condizioni straordinarie dopo l'emergere della crisi economica prodotta dalla pandemia sia applicabile anche ad Air Italy, che a quel punto era stata già messa in liquidazione. Molto meno disposti a restare in vita e continuare a sostenere dei costi che la procedura di liquidazione mirava a evitare. È la posizione che i sindacati hanno raccolto dalle parole dei vertici di Air Italy al termine della vertenza in sede aziendale legata al licenziamento degli oltre 1.400 dipendenti della compagnia aerea.
Le sigle hanno ribadito la necessità di accedere all'ammortizzatore sociale quanto meno sino a fine anno, così da favorire la costruzione di una soluzione industriale che garantisca la ricollocazione dei lavoratori, ma il timidissimo segnale di apertura rispetto a un'eventuale interlocuzione col governo è stato sostanzialmente controbilanciato dalla rinnovata indisponibilità aziendale a un impegno economico.
Le parti si incontreranno ancora venerdì 14 maggio, penultimo dei 45 giorni previsti per legge prima che la vertenza passi in sede ministeriale, dove durerà altri 30 giorni. A meno di clamorosi colpi di scena, le organizzazioni sindacali prevedono di dover firmare un verbale dal quale emergerà la mancata ricomposizione della vertenza. Da oggi a quel giorno ogni speranza che la vicenda possa prendere un'altra piega è legata all'incontro che i liquidatori di Air Italy avranno giovedì 13 con il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, ma anche alla risposta che riceveranno le segreterie nazionali delle sigle sindacali coinvolte, che hanno scritto al governo per chiedere che si apra una trattativa anche col Mise, per parlare del futuro del trasporto aereo italiano e di tutte le vertenze che sono sul tavolo, compresa quella Alitalia.