Punta Giglio: Parco diserta mediazione, trattativa arenata

Sardegna

Fumata nera nel contenzioso con la proprietà privata dell'area

 Fumata nera nella trattativa per rendere pubblica Punta Giglio, ad Alghero. Il Parco naturale regionale di Porto Conte ha disertato l'incontro di mediazione con Borgosesia Spa, società per azioni quotata in Borsa, proprietaria esclusiva di metà del promontorio di Punta Giglio, nel cuore del Parco, e comproprietaria dell'altra metà con la Regione Sardegna. L'incontro di oggi rappresentava un passaggio obbligatorio nell'ambito dell'azione civile intentata dalla società per rientrare in possesso dell'area dopo che ogni tentativo di accordo dal 2019 a oggi è stato vano.

In attesa di un accordo, l'anno scorso Borgosesia Spa e Parco hanno sottoscritto un contratto di comodato d'uso gratuito di sei mesi, da luglio a dicembre 2020. Scaduto il contratto la proprietà ha chiesto conto delle intenzioni di Regione e Parco, che il 3 febbraio gli ha scritto assicurando l'immediata restituzione del terreno e il ripristino dello status quo precedente al comodato. Non essendo successo niente, la società un mese fa ha deciso di adire le vie legali previo l'odierno passaggio in sede di mediazione.

Mariano Mariani, direttore del Parco, nell'ultima assemblea ha ammesso la fondatezza delle richieste di Borgosesia e la disponibilità dimostrata dalla società per trovare una soluzione. Alcuni giorni fa gli assessori regionali dell'Ambiente e degli Enti locali, Gianni Lampis e Quirico Sanna, hanno detto di volersi adoperare per trovare una soluzione soddisfacente per tutti. Oggi l'inatteso atto di sfida. Ora la palla passa al Tribunale civile di Sassari, che intanto, in seguito a un'altra azione promossa da Borgosesia tramite l'avvocato Stefano Carboni, nominerà un perito per un accertamento tecnico preventivo, ossia per attribuire un valore all'area indivisa, nella speranza che questo possa favorire la contrattazione.  "Il Parco conferma di non avere alcuno spirito collaborativo e di non voler risolvere il problema - chiosa Davide Schiffer, amministratore delegato di Borgosesia, dopo l'incontro andato deserto - L'atteggiamento contradditorio assunto anche in questa occasione non lascia spazio a ulteriori discussioni. Ora deciderà un giudice, ma nel frattempo valuteremo le azioni più opportune per rientrare nel possesso dei nostri beni da chi non ha alcuna intenzione di confrontarsi".
   

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