Pranzo politici sardi: si dimettono vertici Aou Cagliari

Sardegna

Il dg Sorrentino e le direttrici amministrativa e sanitaria

Si sono dimessi i vertici dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari che il 7 aprile avevano partecipato al pranzo di Sardara in zona arancione e con tutte le restrizioni del caso. All'incontro erano presenti infatti il direttore generale Giorgio Sorrentino, la direttrice amministrativa Roberta Manuntza e la direttrice sanitaria Paola Racugno. Due giorni fa la Regione, con la direzione generale del Personale, ha avviato i procedimenti disciplinari inviando le contestazioni a tutti i dirigenti e funzionari presenti al banchetto "proibito" e riferibili all'amministrazione. I vertici dell'Aou, però, hanno deciso di rinunciare agli incarichi prima che arrivasse qualunque lettera dall'Ufficio disciplinare.

LA CONTESTAZIONE DELLA REGIONE, DANNO D'IMMAGINE - Danno all'immagine e alla reputazione della Regione a livello nazionale e internazionale, utilizzo dei mezzi di trasporto dell'amministrazione non per lo svolgimento dei compiti d'ufficio, uso di servizi telematici e linee telefoniche per esigenze personali: ecco alcune delle contestazioni indicate in una delle lettere inviate dall'Ufficio provvedimenti disciplinari a uno dei dirigenti che il 7 aprile hanno partecipato al pranzo "proibito" di Sardara.

Si parla di "comportamenti gravi", di "pubblici dipendenti che hanno violato i doveri di diligenza e lealtà", di "condotte lesive che vanno al di là del normale rapporto di correttezza e collaborazione che lega ogni lavoratore al proprio datore di lavoro". Tra le norme del codice di comportamento del personale della Regione segnalate nella lettera si evidenziano le disposizioni per gli appartenenti al Corpo forestale. Su tutte: "Il personale adotta un comportamento esemplare e imparziale e agisce con integrità, rispetto e autocontrollo verso i cittadini, tenendo conto in modo del tutto speciale della situazione degli individui in condizioni di particolare debolezza o vulnerabilità".

Come è noto, il comandante Antonio Casula è stato il primo ad ammettere di aver preso parte al banchetto delle Terme. Nel provvedimento in capo alla direzione generale del personale sono ricordati i fatti, perlopiù appresi "attraverso i mezzi di informazione (servizi dei Tg regionali e numerosi articoli di stampa, in versione cartacea e digitale, a diffusione regionale, nazionale e internazionale)". Fatti "che potrebbero rivestire rilevanza disciplinare" per i dirigenti. Alla fine, nella contestazione c'è la convocazione per il contradditorio in difesa del funzionario che si dovrà presentare entro dieci giorni dal ricevimento della lettera presso la dg dell'assessorato del Personale in viale Trieste a Cagliari.

Nel frattempo, si è appreso che il commissario della Provincia di Sassari, Pietrino Fois, ha annunciato le sue dimissioni dall'incarico già all'indomani della notizia, diventata pubblica, sul pranzo 'proibito' al lui stesso ha partecipato. Lo ha fatto con una lettera inviata al governatore Solinas. Un passo indietro era stato anticipato anche dal direttore generale dell'assessorato regionale agli Enti Locali e sindaco di Mandas, Umberto Oppus, che ha già rimesso il suo mandato. "Se uno è nominato - spiegaia oggi su Facebook l'assessore agli Enti Locali Quirico Sanna - ha il dovere, qualora abbia commesso un errore grave, di dimettersi, ma se uno è eletto il giudizio lo può dare solo il popolo con il proprio voto".

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