Ancora fibrillazioni su Province, Sanità e Piano casa
Slitta ancora l'approvazione del testo unico degli Enti locali che porta a sei le Province e a due le Città metropolitane. La seduta in Consiglio regionale era in programma domani alle 16 ma non si terrà per l'esigenza di accertare la negatività al tampone molecolare di consiglieri e personale del Palazzo di via Roma, in seguito ad alcuni contatti con Covid-19 positivi. Per gli stessi motivi è rinviato anche il vertice di maggioranza calendarizzato sempre per domani nell'Aula consiliare, alle 11, con il presidente della Regione Christian Solinas.
Allerta Covid a parte, è ancora da sciogliere il nodo del commissariamento della Città metropolitana di Cagliari che ha di fatto paralizzato i lavori dell'Aula. Il presidente Solinas è per il commissariamento perché l'Ente si allargherà da 17 a 71 Comuni, quindi per più di due terzi; Fratelli d'Italia insiste invece per dare continuità alla gestione dell'attuale sindaco metropolitano Paolo Truzzu. La sintesi, comunque, sembra tutt'altro che vicina.
Domani mattina all'incontro della coalizione si sarebbe dovuto discutere di questo ma anche di altro: di sicuro dei prossimi passi del centrodestra in relazione al Piano casa appena impugnato dal Governo. Entro oggi Roma dovrebbe notificare le motivazioni del ricorso. Si parla di ben 21 articoli contestati. La maggioranza dovrà comunque impegnarsi a garantire che i cittadini che hanno già inoltrato le domande non subiscano nessun contraccolpo rispetto a questa situazione.
Terzo tema da trattare è la gestione della sanità che in questi giorni ha occupato lo spazio del dibattito politico, complici gli attriti tra il leader dell'Udc Giorgio Oppi e il capogruppo del Psd'Az Franco Mula. Il primo ha parlato di "situazione caotica" e del commissario straordinario dell'Ats Massimo Temussi come "manager capace, ma "tre incarichi di enorme peso su una persona sola sono troppi". Perché gli errori sono dietro l'angolo: "Talvolta anche gravi, come il ritardo nei vaccini, la deportazione senza criterio dei futuri dipendenti o la generale situazione della sanità che è disastrosa". Mula, chiamato in causa per la sua "difesa garibaldina" del commissario, aveva fatto riferimento a "responsabilità pregresse" di chi, come Oppi, ha guidato la politica sanitaria negli anni passati.