Indagine Eurispes su condizione vita durante lockdown
DI STEFANO AMBU
Cinquanta per cento più nervoso del solito per timore del contagio. E uno su tre ha vissuto i mesi del primo lockdown a braccetto con la paura di morire. Sono i dati più emotivamente drammatici di una ricerca condotta da Eurispes sullo stato d'animo degli over 65 sardi nei momenti più duri della pandemia, da marzo a maggio 2020. L'indagine è stata presentata questa mattina in un webinar condotto insieme a Cif Sardegna, in partenariato con Csv Sardegna Solidale e Ifos e con il contributo dell'assessorato regionale alla Programmazione e Bilancio. La visione del futuro? Non molto ottimistica: la maggior parte degli intervistati pensa che il Paese uscirà indebolito dall'assalto del coronavirus.
Per il resto però gli anziani dell'isola non se la sono passata così male. Secondo la ricerca hanno avuto per il 64 per cento case abbastanza grandi e persino spazi all'aperto per non sentirsi ulteriormente oppressi dalla difficile situazione. Solo il quindici per cento ha vissuto da solo la quarantena. Il 45 per cento è stato insieme al coniuge o al convivente e il 23 per cento con i figli. Solo il due per cento ha vissuto questo periodo con persone esterne al nucleo familiare, assistenti e badanti.
Tecnologia importante per uscire dall'isolamento: il 70 per cento ha utilizzato il cellulare per sentire familiari e amici con largo uso di videochiamate. Il sedici per cento ha anche usato o imparato a usare meglio internet. Solo il sette per cento ha subito più passivamente la situazione senza sfruttare la mano d'aiuto di cellulari, tablet e pc. L'affermazione più condivisa è stata quella che lamentava la mancanza di momenti di aggregazione con amici e parenti (31%), seguita dalla limitazione della propria libertà (29,2%). L'istituto Eurispes ha indagato sulla permanenza dei disturbi dell'umore anche al termine delle misure adottate fino al maggio 2020.
Dopo il lockdown, ha avuto problemi di ansia, insonnia e tono dell'umore "mai" (29,6%) o "raramente" (27,6%) più della metà del campione. I disturbi permangono, invece, "qualche volta" per il 26% dei rispondenti, "spesso" per il 13,9% e "sempre" per il 2,9%. Paura di non essere curati. Come emerge dall'indagine, durante la quarantena dei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, un intervistato su quattro (25,3%) dichiara di non aver mai usufruito di assistenza extra Covid, qualche volta" il 24,4%, raramente l'11,7%. Solo il 17,1% degli utenti ha beneficiato di assistenza sanitaria territoriale nonostante l'emergenza.
Per provincia di residenza, hanno usufruito del servizio sanitario territoriale "sempre" soprattutto nel Sud dell'Isola e a Cagliari, provincia dove più di un anziano su 4 ne ha beneficiato sempre o spesso. Sassari ha la percentuale più alta tra chi ha risposto "mai" (30,3%). Più della metà degli intervistati (63,5%) esprime un parere positivo sulla gestione dell'emergenza di marzo 2020 da parte del Governo: i provvedimenti adottati sono stati "abbastanza efficienti" per il 50,4% di essi, "tempestivi e adeguati" per il 13,1%. Il 20,6% del campione denuncia invece provvedimenti "contraddittori, confusi", per l'11,6% "inadeguati e insufficienti", mentre il 4,3% lamenta provvedimenti "troppo restrittivi".
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