Sardegna bianca: allarme per 'assalto' alle seconde case

Sardegna

La Costa Smeralda osservata speciale per gli arrivi da zone rosse

di Roberta Celot

C'è chi invoca un'ordinanza per bloccare gli spostamenti dalle zone rosse, chi spinge per aumentare i test rapidi d'ingresso incrementando postazioni e personale e chi auspica controlli già in partenza con passeggeri in possesso di tampone negativo o certificato di avvenuta vaccinazione. La Sardegna, unica regione in Italia attualmente in zona bianca, guarda con preoccupazione alle imminenti vacanze pasquali, quando tutto il Paese sarà in lockdown ma il Governo ha autorizzato gli spostamenti nelle seconde case. Se la curva epidemiologica delle prossime due settimane lo consentirà, la Sardegna potrebbe diventare la Terra promessa per migliaia di italiani in fuga dall'obbligo di clausura. Ma se i controlli non saranno puntuali ed efficaci in porti e aeroporti, dove dall'8 marzo c'è l'obbligo di ingresso con tamponi negativi oppure se si è vaccinati, le maglie potrebbero essere così larghe da far risalire i contagi vanificando gli sforzi che hanno portato l'Isola in zona bianca.

L'equilibrio è precario. E il cambio di colore dietro l'angolo. Al momento il governatore Christian Solinas non ha preso nessuna decisione. La maggioranza di centrodestra non si pronuncia, in attesa che a farlo sia lo stesso presidente. Fanno eccezione Fdi, che a Roma però rappresenta la minoranza di governo, e Forza Italia. Il partito di Giorgia Meloni lo dice con chiarezza: "Non vogliamo più passare come gli untori d'Italia, l'esperienza della scorsa estate deve insegnare qualcosa", dice il deputato Salvatore Deidda. Da Fi, invece, un appello diretto al Governo: "Adotti subito un provvedimento per bloccare gli spostamenti verso le seconde case fuori dai territori regionali - incalza il deputato e coordinatore in Sardegna degli azzurri Ugo Cappellacci - Non si può chiudere tutto nella Penisola con le zone rosse e rischiare di provocare uno sfollamento verso la Sardegna". Dall'opposizione il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus osserva: "A Pasqua ci aspettiamo anche il ritorno degli emigrati e quando il numero dei passeggeri in entrata aumenterà, il sistema di controlli rischia di andare in tilt". Più netto il M5s che ritiene "inaccettabile abbassare la guardia" e incalza il governatore: "Solinas abbia un sussulto e, come fatto dal presidente della Valle d'Aosta, provveda a emanare un'ordinanza che ci protegga da questa annunciata invasione".

I sindaci dei comuni turistici guardano con entusiamo all'arrivo delle prenotazioni per Pasqua, ma non nascondono l'ansia per il timore di compromettere la zona biancia. Il primo a lanciare l'allarme è il sindaco di Arzachena, il 'capologuo' della Costa Smeralda che conta 2.000 seconde case sparse nei borghi di Cannigione, Baja Sardinia, Porto Cervo e Liscia di Vacca. "In questo momento delicato - spiega Roberto Ragnadda - la rete dei controlli agli ingressi dai maggiori scali dell'Isola deve essere infallibile, perché il rischio è altissimo e dobbiamo difendere con tutte le nostre forze la zona bianca. A chi ama la Sardegna e l'ha scelta come seconda casa chiedo un forte senso di responsabilità". Si fidano dei controlli previsti da Solinas nella sua ultima ordinanza i sindaci di Alghero, Mario Conoci, e di Carloforte, Tore Puggioni. "Siamo pronti ad accogliere i turisti in piena sicurezza, compresi quelli delle seconde case, circa 5.000 nella nostra isola tabarchina - esulta Puggioni - le premesse per una estate Covid free ci sono tutte".

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