Gup Cagliari, insulti, minacce e riti con bamboline vudù
Avrebbe perseguitato per quasi due anni, con minacce, dispetti e bamboline vudù, due quarantenni che riteneva le avessero sedotto il marito. Una donna di 60 anni di Sarroch - come riporta il quotidiano L'Unione Sarda - è stata mandata a processo dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, con l'accusa di stalking.
Il Gup ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore Marco Cocco, che ha coordinato gli accertamenti dei carabinieri dopo la denuncia delle due donne.
Secondo l'accusa, l'imputata avrebbe preso di mira le presunte amanti del marito pedinandole, minacciandole e lasciando loro nel giardino di casa preservativi, fogli con sopra scritti degli insulti, ma anche bamboline a cui avrebbe rasato i capelli e conficcato degli spilli. In una occasione è accusata anche di aver lasciato della sostanza infiammabile accanto alla ruota dell'auto di una delle due donne, entrambe originarie di Villa San Pietro.
I fatti contestati sarebbero avvenuti tra la città di residenza delle due presunte vittime e Pula, tra il 2015 ed il 2017.
L'imputata, stando all'ipotesi di Procura e Carabinieri, si sarebbe convinta che le due quarantenni avessero intrapreso una relazione col marito perché le aveva viste spesso passare nella sua strada ed entrambe avevano i capelli dello stesso colore di alcuni trovati nella sua abitazione, da qui i sospetti diventati poi - secondo il pm - una vera e propria ossessione sfociata in stalking. Letti gli atti il Gup Altieri ha rinviato a giudizio la 60enne che attraverso il difensore Alessandro Cois contesta ogni addebito.
Le due donne che sarebbero state perseguitate si sono costituite parte civile con i legali Cinzia Lilliu e Tiziano Tatti.