Sindacati convocati giovedì 14 in presidenza Regione
Un fondo di dotazione come ce l'hanno tutti gli altri centri di ricerca in Italia e la nomina di un presidente: questo chiedono i sindacati per Sotacarbo, la società partecipata al 50% dalla Regione e attiva principalmente nell'abbattimento della Co2, nel recupero di materiali e nell'efficientamento energetico. Stamattina la protesta delle sigle è arrivata davanti al palazzo del Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari. Nel frattempo è giunta notizia di una pre-convocazione dalla presidenza della Regione per giovedì alle 12.
"Chiediamo il rispetto degli impegni assunti dall'assessore del Bilancio Fasolino con l'individuazione del nuovo presidente e di percorsi amministrativi per dare una nuova prospettiva alla società che da troppi mesi è bloccata", spiega Emanuele Madeddu di Filctem Cgil. Gianrico Cuboni di Flaei Cisl ricorda che la dotazione necessaria per la ripartenza è di un milione di euro. Purtroppo, denuncia Pierluigi Loi di Uiltec, "l'inerzia della politica rischia di far chiudere questo gioiello, proprio ora che a livello internazionale la ricerca è un fattore trainante della green economy".
In Sotacarbo lavorano 37 ricercatori che rischiano il posto in mancanza di una soluzione. I rappresentanti sindacali saranno ricevuti dopo le 13.30 dalla conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale dove è in corso la discussione del disegno di legge sul Piano casa.
IMPEGNO CAPIGRUPPO CONSIGLIO PER RILANCIO - La politica rassicura sul futuro di Sotacarbo. Ai sindacati che stamattina in piazza chiedevano una nuova prospettiva per la società, i capigruppo e il presidente del Consiglio regionale Michele Pais hanno manifestato l'intenzione di rilanciare il ruolo di Sotacarbo come "eccellenza" della Sardegna nel settore dell'economia circolare e green.
La vertenza - hanno ricordato le sigle durante l'incontro - non riguarda solo il mantenimento dei posti di lavoro (37 unità più l'indotto) ma l'individuazione di alcune misure, a partire dal rinnovo del presidente e degli organi di governo da qualche tempo vacanti, in grado di renderla più competitiva nel panorama nazionale e internazionale.
Due le proposte operative avanzate dai sindacati: cambiare l'azionariato assegnando alla Regione il 51% (ora il capitale è diviso alla pari fra Regione ed Enea) ed istituire o un fondo rotativo di funzionamento da gestire nel corso dell'anno o una quota di risorse da impiegare come co-finanziamento dei progetti. Il momento di crisi dovrebbe essere superato a breve: dopodomani alle 12 le sigle saranno ricevute in presidenza della Regione.
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