Da Parlamento ipotesi svolta su 350 dipendenti scalo industriale
Anche il porto Canale tra le urgenze della legge di Bilancio approvata ieri sera alla Camera dei deputati. Approvato in Parlamento un ordine del giorno che impegna il Governo "a valutare l'opportunità di definire, d'intesa con le autorità regionali, locali e le parti sociali, ogni iniziativa utile, anche di carattere normativo, volta a consentire e favorire la costituzione di un'agenzia portuale di transhipment nel porto di Cagliari, quale strumento per assicurare la continuità lavorativa per i lavoratori attualmente in Naspi nonché la continuità operativa e il rilancio dello scalo cagliaritano nel settore dei traffici contenitori".
Da Roma un monito. "Il ritardo nell'individuazione - si legge - di una soluzione che garantisca continuità lavorativa ed operativa nel porto di Cagliari, accentuerebbe il danno per i lavoratori direttamente interessati per l'economia del territorio e la tenuta sociale oltre che per la prospettiva di ripresa dei traffici contenitori nello scalo cagliaritano che per oltre un decennio ha rappresentato nodo strategico nel contesto mediterraneo".
Un intervento era stato sollecitato da un ordine del giorno presentato dai parlamentari del Pd Romina Mura, Andrea Frailis e Gavino Manca e sollecitato dal gruppo consiliare del Partito Democratico di Cagliari con la lettera aperta alla Ministra De Micheli e poi votato all'unanimità. In ballo il futuro di circa 350 lavoratori. "Purtroppo oggi - questo l'accurato appello partito da Cagliari - dopo due anni di cassa integrazione si trovano in seria difficoltà in quanto non sono state ancora completate le procedure di gara del recente bando internazionale, nè si intravedono, a breve, una ripresa delle attività".