Appello e referendum via social, studenti disertano lezioni
di Stefano Ambu
Distanziati a scuola, ma non sul pullman. E gli studenti disertano le lezioni per protestare contro la calca sui bus e gli assembramenti alle fermate. Paura del Covid e dei possibili contagi. Questa mattina, dopo un referendum su whatsapp, 16 classi del liceo classico Siotto di Cagliari hanno deciso di disertare le lezioni. Uno sciopero non in piazza, a causa delle restrizioni anticovid: semplicemente i ragazzi non sono usciti di casa ma hanno fatto sentire il proprio grido d'allarme. Nel capoluogo sardo già nei giorni scorsi c'erano state le prime diserzioni. Ma ora la protesta sta esplodendo e si allarga anche in altri centri del Sud Sardegna, coinvolgendo anche le famiglie preoccupate per quei viaggi verso le scuole definiti da alcuni genitori delle "roulettes russe".
"Non è uno sciopero contro la scuola - spiega Raffaele Peralta, 18 anni, rappresentante d'istituto - anzi qui al Siotto ringraziamo il preside per avere preparato la scuola alla ripartenza. Il problema è che, ad esempio al Siotto, il settanta per cento degli studenti è pendolare. E ogni giorno affrontiamo situazioni a rischio per andare a scuola" "Le norme anti Covid in pullman - si legge in un comunicato degli studenti - non possono essere rispettate perché non c'è spazio sufficiente". Nel mirino anche gli assembramenti alle fermate del bus. E non si perde d'occhio la lotta al Covid "Servono maggiori controlli sanitari. Soprattutto più veloci", dicono i ragazzi . Già da domani, però, si annuncia una nuova ondata di proteste e potrebbero unirsi alla lotta altri istituti. E non solo in Sardegna. Una battaglia che diventa nazionale sostenuta anche dal Codacons. L'associazione dei consumatori chiede ai magistrati di indagare "sull'assenza di controlli da parte delle amministrazioni, alla luce delle possibili fattispecie di omissione di atti dovuti e concorso in epidemia".
"Gli studenti di Cagliari hanno pienamente ragione - afferma il presidente Carlo Rienzi - Ai cittadini si chiedono sforzi in ogni campo per evitare i contagi, dallo sport alle feste, passando per la vita sociale, ma poi le istituzioni non sono in grado di assicurare servizi pubblici che garantiscano la salute pubblica né di svolgere i dovuti controlli sul rispetto delle misure anti-Covid".
Anche in un liceo di Roma, l'Orazio, famiglie e studenti sono sul piede di guerra. Il liceo garantisce lezioni in presenza ogni giorno ma ora, con la risalita dei contagi e un piccolo focolaio in una classe di 9 studenti positivi, famiglie e ragazzi chiedono di allentare la presenza e qualche giorno di lezioni on line. Sotto accusa anche i banchi monoposto appena arrivati: "dopo quasi un mese di lezioni senza banchi sono arrivati i nuovi e sono troppo grandi così tra uno e l'altro ci sono solo 8 centimetri, il distanziamento così è impossibile".
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