Becciu si difende, accusa peculato "surreale"

Sardegna
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Soldi Caritas ancora lì, Obolo mai utilizzato per palazzo Londra

di Gian Mario Sias

Lo scandalo mediatico che ha travolto e costretto il cardinale Angelo Becciu alle dimissioni, scuote la Chiesa sarda, la Sardegna e Pattada, paese da cui proviene l'alto prelato, e la diocesi di Ozieri, cui fa capo. Orgogliosa di quel suo figlio arrivato ai vertici della diplomazia di San Pietro e capace di resistere allo spoil system attuato dall'attuale Pontefice verso la nomenclatura ratzingeriana, la comunità è sbalordita. I concittadini stanno col cardinale, ma qualcuno aspetta gli sviluppi.

"Sono tutte sciocchezze", taglia corto un uomo che attraversa una piazza del centro. "È una persona umile, alla mano, è attaccato al suo paese, sembra così strano", commenta una coppia seduta lì vicino. "L'ho letto adesso, non ci credo", sentenzia un altro andando di fretta. "Pochi commenti, la gente prima vuole capire", spiega un'esercente. "Sono sorpresissimo", confessa un anziano. "L'avranno immischiato in cose più grandi di lui", aggiunge un altro. "Siamo delusi dallo scandalo che ci ha colpito", dice un terzo, solidarizzando col cardinale. "L'hanno fregato", è la certezza di un uomo seduto nel dehor di un bar.

La Conferenza episcopale sarda rompe il silenzio solo in serata per dire di essere "fraternamente vicini a lui". Prende invece carta e penna e scrive una lunga lettera all'ormai ex cardinale, il vescovo di Ozieri, Corrado Melis. "Di nessun atto di favore, tanto meno indebito o non legittimo, risulta ed è mai risultata beneficiaria la Caritas diocesana di Ozieri", spiega poi manifestare "dolore e rispetto per le decisioni del cardinal Becciu". Il parroco di Pattada, don Gianfranco Pala, è innocentista.

"La rettitudine che ha sempre orientato l'azione di monsignor Becciu al servizio della chiesa gli consentirà di dimostrare la sua estraneità a queste macchinazioni", afferma. Su monsignor Becciu c'è anche l'accordo bipartisan tra Angelo Sini, sindaco uscente e candidato alle amministrative del mese prossimo, e Renzo Canalis, che lo sfiderà. "Ho totale fiducia in don Angelino", dice Sini. "L'interpretazione di certi fatti da parte del Papa è incomprensibile", aggiunge Canalis.

La famiglia Becciu parla attraverso i legali. "Certe notizie sono destituite di fondamento e malevolmente false, perciò calunniose, offensive e denigratorie", scrive l'avvocato Ivano Iai. "Nessuna somma - chiarisce il legale - risulta essere mai stata erogata dall'Obolo di San Pietro, né alcun intervento non giustificato per opere diverse da quelle caritatevoli o di solidarietà è mai pervenuto alla diocesi di Ozieri, alla Caritas diocesana e, suo tramite, alla cooperativa Spes, onlus fiduciaria del Vescovo per le attività di natura solidale e di reinserimento lavorativo e sociale". "Ci si riserva eventuali iniziative a tutela dei diritti dei propri assistiti".

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