Dalla Maddalena a Ploaghe a Macomer, frenata su scelta Regione
Sindaci di La Maddalena, Ploaghe e Macomer contro l'apertura delle loro Rsa ai positivi al Covid e ai loro "contatti stretti" che devono restare in isolamento. I primi cittadini restano perplessi rispetto alla decisione della Regione che, con una recente delibera, ha stabilito quali sono le strutture adibite ad ospitare gli asintomatici e negativizzati (Ploaghe e Macomer) e le persone entrate in contatto (La Maddalena).
Il sindaco della città dell'Arcipelago, Luca Carlo Montella, nutre dubbi sulla possibilità concreta di utilizzare la struttura dell'ex Arsenale. "Chiarito che non sarà facile spostare persone in biocontenimento dal territorio regionale su una isola minore, ancor più difficile - spiega - dovrebbe essere il ritrasferimento di eventuali pazienti bisognosi in ospedali specializzati, i quali risulterebbero ancora più distanti di quanto non sarebbero se si fossero reperite altre strutture in ambito regionale. Fortuna vuole che il quadro dei contagi sulla nostra città appare confortante, ma una tale iniziativa non dovrebbe mai partire se non preceduta dalla individuazione di percorsi di eccellenza, di personale adeguato e apparecchiature idonee sul posto per dare risposta immediata dal punto di vista sanitario anche a tutta la cittadinanza, compresa l'esecuzione di tamponi in termini immediati e certi. Non siamo e non vogliamo apparire come una comunità che se ne lava le mani, ma non si possono non leggere alcune decisioni che appaiono contraddittorie".
Anche a Carlo Sotgiu, sindaco di Ploaghe, non piace la scelta della Regione di individuare il San Giovanni Battista per ospitare i pazienti Covid19 asintomatici. "Ho già più volte detto che sono personalmente contrario all'arrivo di pazienti positivi per ragioni ovvie - chiarisce - In primo luogo perché per noi resta prioritaria la realizzazione dell'Hospice nel locale 'Gli Ulivi', come da progetto approvato e appaltato dall'Ats, ed ogni altra soluzione da attivare in quei locali significherebbe perdere questa opportunità. In secondo luogo perché a mio avviso si correrebbe un rischio molto alto vista la tipologia dei pazienti presenti nella struttura sociosanitaria.
Non esistono strutture più idonee in Sardegna, magari realizzate e non ancora aperte? - si chiede - Perché le strutture individuate sono tutte nel nord Sardegna? Perché nessuno si è confrontato con l'amministrazione comunale che deve garantire la salute dei propri concittadini ed ha diritto di avere le necessarie spiegazioni?".
Al coro di no si unsice pure il sindaco di Macomer Antonio Succu, che chiede l'esclusione della Rsa del Marghine tra quelle individuate dalla Regione come struttura temporanea per la gestione dei pazienti Covid negativizzati e postivi asintomatici. In una lettera aperta all'assessore alla Sanità Mario Nieddu, il primo cittadino sottolinea che "l'apertura della Rsa, prima e unica nella provincia di Nuoro dopo una battaglia durata anni, risponde all'esigenza di dare un servizio indispensabile ai nostri anziani, malati cronici e persone non autosufficienti: vorremmo che tutto questo non venisse vanificato. Non si capisce quale sia la logica che porta a voler istituire un centro per pazienti Covid in un territorio ancora pressoché immune da virus - argomenta Succu - Quanto avvenuto nelle case di riposo nei mesi scorsi ci insegna che mettere persone potenzialmente contagiose in ambiti ancora immuni o quasi, diventa un rischio potenziale per tutta la collettività".