Il folk di Maria Carta rivive col duo Dettori-Moretti

Sardegna

Finalisti alle Targhe Tenco nel segno della cantautrice sarda

DI MARIA GRAZIA MARILOTTI

Beppe Dettori e Raul Moretti in lizza nella categoria "Interpreti di canzone", Sara Marini in quella "Album in dialetto". La Sardegna con la sua tradizione musicale nelle declinazioni antiche e moderne, è presente con due progetti originali nelle cinquine finaliste delle Targhe Tenco, il 29 giugno la proclamazione dei vincitori. L' ex voce dei Tazenda e l'arpista italo-elvetico, cagliaritano d'adozione, hanno superato la selezione e sono tra i primi cinque grazie alla loro raffinata interpretazione in (In)canto rituale - Omaggio a Maria Carta.

Sara Marini, cantante umbro sarda - il padre è di Bosa - ha invece conquistato la giuria con l'album Torrendeadomo, (Ritorno a casa) . Dodici brani di folk-world music interpretati con intensità dove si alternano la lingua sarda nella variante logudorese, dialetto bosincu e umbro. "La felicità è immensa per un disco dove ci abbiamo messo l'anima", scrive Sara Marini sulla sua pagina Facebook. Con lei altri quattro finalisti, Alfio Antico, Eleonora Bordonaro, Nuova Compagnia di Canto Popolare e Daniele Sepe.

Si giocano le Targhe anche Dettori e Moretti con (In)canto rituale, un viaggio nella canzone popolare. Il cantautore sardo con la sua limpida voce e chitarra e Moretti con la magia delle note dell'arpa elettrica hanno dato vita a otto tracce, sei in logudorese, una in gallurese e una in italiano, in una visione personale tecnologica e artigianale di brani come "No potho reposare", "Deus ti salvet Maria", "La corsicana", "Bezzos de iddha mia e ballu". Tutto, spiega all'ANSA Dettori, "senza dissacrare la poetica musicale di Maria Crata, indimenticata cantautrice, voce straordinaria della Sardegna. Un lavoro di ricerca che parte da una matrice folk con rimandi alla new age, blues, rock, elettronica". Per loro, un traguardo inaspettato l'approdo nella cinquina finalista della loro categoria assieme a Peppe Fonte, Maria Mazzotta, The Niro e Tosca.. "Essere tra i primi cinque - confessano - è già una vittoria".

E il pensiero va subito a Maria Carta. "Un riconoscimento al suo immenso talento, Nel 1985 - ricorda Dettori - vinse il Tenco nella sezione Album in dialetto, poi è caduta ingiustamente in un dimenticatoio culturale e artistico. Con questo lavoro abbiamo cercato di ridare vita e valore alla sua produzione, in linea con il suo pensiero: innovare il folk nel rispetto della tradizione. Se fosse in vita, Maria Carta sarebbe oggi una grande innovatrice". "(In)canto rituale è un progetto straordinario, mia zia ne sarebbe stata entusiasta - commenta Antonio Carta, segretario della fondazione Maria Carta e nipote dellla cantante di Siligo - ora speriamo in una vittoria, sarebbe davvero meritata, per i due artisti, e per Maria".
 
   

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