Ripartono dopo 20 anni scavi a Romanzesu

Sardegna

Ricostruite in digitale capanne e templi del sito nuragico

(ANSA) - NUORO, 12 GIU - Ripartono dopo quasi 20 anni gli scavi per la tutela e la conservazione del villaggio cultuale nuragico Romanzesu. A 11 chilometri da Bitti, in provincia di Nuoro, è immerso in un contesto naturalistico ancora oggi di grande fascino in un bosco di querce da sughero su un altopiano granitico a quasi 800 metri sul livello del mare.
    Un esteso e originale sito archeologico di notevole importanza, caratterizzato da una sorgente d'acqua che alimenta da millenni il contesto. "Lo scorso anno ha registrato oltre 10mila visitatori", ha sottolineato l'assessora alla Cultura, Ivana Bandinu. A costituire un unicum il "vascone cerimoniale".
    L' area è ricca di vestigia tra cui templi e capanne nuragiche.
    Il progetto, predisposto dall'Unione dei Comuni del Montalbo, gode di un finanziamento di 100mila euro del Piano regionale straordinario di scavi archeologici e interventi di emergenza del 2017.
    I lavori sono cominciati da alcuni giorni e interessano il vano 10, ovvero la capanna a pianta ovale prospiciente il Tempio C, l'Heroon. "È previsto anche il completamento dello scavo all'interno del tracciato del temenos, il muro di recinzione dell'Heroon che delimita l'area sacra e il restauro dei paramenti murari del vano 10 e dello stesso Heroon - spiega Bachisio Piras, archeologo dell'Ufficio di Piano dell'Unione dei Comuni del Montalbo - lo studio punta anche a ricostruire la storia e la cronologia di Romanzesu, di cui c' è ancora tantissimo da scoprire e svelare".
    Intanto sono stati ricostruiti in digitale per essere visualizzati in 3D esterni e interni di una capanna e di un tempio a megaron. Con un clic o un touch si può assistere a una suggestiva ricostruzione ingrandita e tridimensionale di una serie di dettagli o oggetti come bronzi, spade votive, lampade, navicelle o il modello di una torre nuragica.
    Il nuovo strumento, pubblicato sul sito del Comune è stato messo a disposizione dalla Cooperativa Istelai che per conto dell'Amministrazione gestisce il compendio archeologico. (ANSA).
   

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