Vertenza Liquigas: sindacati, 40 posti di lavoro a rischio

Sardegna

Filctem Cgil-Femca Cisl-Uiltec Uil, decisione inaccettabile

La società Liquigas ha annunciato un piano nazionale di razionalizzazione che in Sardegna mette a rischio 40 posti di lavoro: una decisione "inaccettabile" per le categorie Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, che in una nota sottolineano "gli utili di bilancio della società e l'assoluta estemporaneità dell'annuncio fatto dall'amministratore delegato alle segreterie nazionali".
    I quaranta lavoratori di Liquigas - società che in Italia ha 900 dipendenti ed è controllata dalla multinazionale olandese Shv Energy- si occupano della vendita e distribuzione in tutta l'Isola delle bombole di gpl imbottigliate nello stabilimento Eni a Sarroch. Un'attività che non ha subito alcuna flessione - evidenzia il sindacato - e, anzi, garantisce alla società un utile di venti milioni di euro. Da ciò deriva la contestazione dei sindacati che, come deciso nell'assemblea con i lavoratori, sono pronti a mobilitarsi: "Stiamo parlando di un gruppo solido che annuncia un taglio del personale del 14 per cento con un risparmio di 15 milioni sulle spalle dei suoi lavoratori".
    Il timore è che dietro questa scelta ci sia la volontà di alleggerire gli organici per esternalizzare la rete di vendita, un'operazione spregiudicata che ha messo in allarme le categorie nazionali e, se dovesse andare avanti, porterà ad azioni di protesta. Oltretutto, in Sardegna Liquigas ha già razionalizzato l'attività a novembre scorso, quando ha ceduto il ramo d'azienda per l'imbottigliamento, collaudo e riparazione delle bombole alla società Costiero Gas Livorno, del gruppo Eni.   

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