Fase 3: Regione riorganizza rete ospedaliera per Covid-19

Sardegna
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101 posti in più di terapia intensiva e 115 di sub-intensiva

Più posti di terapia intensiva, da 135 a 236 in totale nell'Isola, e sub-intensiva, con ulteriori 115 attivabili all'occorrenza con la riconversione di posti letto individuati in altri reparti ospedalieri. Sono le modifiche più importanti, effetto del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid-19 approvato in via preliminare dalla Giunta regionale.
    L'obiettivo, come ha spiegato l'assessore della Sanità Mario Nieddu, "è rendere ancora più efficiente la nostra capacità di risposta all'emergenza, rendendo strutturali quelle soluzioni di assistenza ad alta intensità di cure che ovunque si sono rese necessarie durante le fasi più critiche della pandemia".
    Per l'incremento delle terapie intensive e sub-intensive il piano individua diverse strutture su tutto il territorio e, in via prioritaria, i presidi ospedalieri dell'Isola già predisposti nell'emergenza alla gestione dei casi Covid-19 (Santissima Trinità di Cagliari, San Francesco di Nuoro e cliniche San Pietro dell'Aou di Sassari), integrandoli con gli ospedali San Martino di Oristano e Santa Barbara di Iglesias.
    Prevista anche l'attivazione di 6 posti di terapia intensiva pediatrica al Santissima Trinità. "Già operativi durante l'emergenza - ha precisato Nieddu - i percorsi nascita dedicati alle partorienti positive al coronavirus, con il supporto della terapia intensiva neonatale e delle equipe dell'Azienda ospedaliera Brtozu. L'attivazione dei posti letto in terapia intensiva pediatrica completano l'offerta assistenziale in un presidio che, in relazione all'andamento dell'epidemia, sarebbe dedicato esclusivamente alla gestione dei pazienti Covid".
    Il piano prevede anche adeguamenti strutturali per la realizzazione di percorsi separati e, nei pronto soccorso, di aree di permanenza per i casi sospetti. Interventi, questi, per i quali è prevista una dotazione finanziaria di 42 milioni.
    Mentre, per il potenziamento delle terapie intensive e la gestione del trasporto dei pazienti è anche autorizzata, nell'anno in corso, la spesa di 5 milioni di euro (dal bilancio nazionale) per l'assunzione di medici, infermieri, oss e autisti, a cui si aggiungono 7,2 milioni di euro (dal bilancio regionale) per il 2021.

SOLINAS, IN CAMPO 42 MILIONI. "Siamo ottimisti per il futuro ma vogliamo potenziare il sistema sanitario regionale per far fronte a qualsiasi evenienza che dovesse determinarsi nei prossimi mesi. Il virus non è scomparso, dobbiamo quindi mantenere alta la guardia con un comportamento responsabile, confidando, tuttavia, nella adeguata capacità di accoglienza e assistenza sanitaria dei nostri presidi". Così il presidente della Regione Christian Solinas commenta l'approvazione del piano di riorganizzazione della rete ospedaliera della Sardegna che si affianca alla ripresa delle attività ordinarie negli ospedali.

"Con questo piano - precisa il presidente - la Regione investe ulteriori 42 milioni di euro per la sicurezza sanitaria dei sardi e dei turisti, modulando l'intervento su diversi scenari che potrebbero presentarsi nei prossimi mesi". Il piano prevede l'incremento del numero di posti letto di terapia intensiva, da 135 a 236, e sub-intensiva, ulteriori 115 attivabili con la riconversione di posti letto già esistenti. Confermata l'individuazione dei presidi ospedalieri predisposti nella fase acuta dell'emergenza Covid-19, il progetto di potenziamento individua gli altri presidi che affiancheranno le strutture dedicate nelle fasi di diagnosi, accoglienza e ricovero. Ulteriori 12 milioni di euro sono invece destinati all'assunzione di nuovo personale nel sistema sanitario regionale. "Si tratta di un investimento importante che conferma la grande attenzione della Giunta alla qualità del servizio sanitario regionale, premiato da numeri confortanti che ci collocano tra le Regioni meno colpite dalla pandemia".

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