Protesta a Cagliari, "visite rinviate a volte anche post mortem"
"Il risultato delle scellerate politiche sulla sanità è stato che un numero abnorme di contagi si siano riscontrati proprio in quei luoghi deputati ad essere maggiormente protetti: le residenze per anziani e gli ospedali". È la denuncia più forte lanciata questa mattina dai pensionati nel corso di una manifestazione davanti all'assessorato regionale della Sanità promossa da Usb.
"Adesso ci tocca constatare che questa epidemia non solo ha allungato le liste di attesa per una normale visita ospedaliera, ma ha rimandato sine die e a volte post mortem - attaccano i manifestanti - visite che risultano essere indispensabili per pazienti con patologie oncologiche, neurologiche e nefrologiche. Una politica miope che rischia di allungare il numero delle vittime di questa strage di innocenti". Un invito a fare più attenzione per il futuro. "Che quanto successo abbia insegnato qualcosa, per esempio che non serve il numero chiuso per accedere alla facoltà di medicina. Avevamo già prima bisogno di medici, ne abbiamo ancor più bisogno oggi: abbiamo quindi bisogno di più ospedali pubblici".
E ancora: "vogliamo pensare che voi abbiate considerato le conseguenze che potrebbero derivare all'atto delle riaperture delle attività scolastiche e dei pericoli che possono derivare dai trasporti per gli studenti, visto che le scuole superiori si trovano prevalentemente nei capoluoghi, e che abbiate pensato ad una distribuzione degli istituti meno accentrata". Appello al presidente della Regione Christian Solinas e all'assessore della sanità Mario Nieddu "A voi l'arduo compito di invertire la rotta".