Con lockdown crollano vendite vini, in due mesi -70%

Sardegna

Report di Coldiretti, "stime negative anche per i prossimi mesi"

(ANSA) - CAGLIARI, 19 MAG - Due mesi di lockdown costati cari al settore vitivinicolo sardo: vendite ridotte di circa il 70%, con punte del 100%. Le previsioni? Diminuzione del 65% anche per i prossimi sei mesi. E' quanto emerge dal dossier sul settore elaborato da Coldiretti Sardegna, frutto di un report approfondito su un campione significativo di cantine, 52, distribuite uniformemente su tutto il territorio regionale e di dimensioni variabili, espressione di una produzione di 193.463 ettolitri di vino (oltre il 55% del totale prodotto nell'Isola nella annata 2019) e circa 21 milioni di bottiglie.
    Le perdite per i mesi di lockdown rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente è del 68% in bottiglie e del 65% in valore. Intervistate sulle possibili soluzioni da adottare per resistere all'emergenza economica, le proposte delle aziende coinvolte nell'indagine si possono sintetizzare in richiesta di liquidità, meno burocrazia e conseguente velocità nell'attuazione degli interventi e promozione dei vini nei mercati interni ed esteri.
    "Anche in questo momento cosi difficile in cui la viticoltura è messa a dura prova, i vignaioli si dimostrano maturi e lucidi dando uno spaccato della crisi dovuta all'emergenza e proponendo delle soluzioni finalizzate al mercato con aiuti diretti ed indiretti - afferma il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - Ciò che chiediamo alla Regione, insieme alle aziende, attraverso il report che abbiamo presentato, è sburocratizzazione e immediatezza nell'attualizzare gli interventi per non vanificare un lavoro importante portato avanti negli ultimi decenni, che grazie agli investimenti e all'innovazione ci hanno consentito di ritagliarci una fetta di mercato, sebbene piccola, di altissima qualità".
    In concreto. "Alla Regione stiamo presentando un pacchetto di interventi di 8 milioni di euro necessari per non perdere fette importanti di mercato - spiega il presidente Battista Cualbu -, non deprezzare il prodotto e garantire allo stesso tempo le condizioni minime per poter programmare e lavorare nella prossima annata". (ANSA).
   

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