Presidente Consorzio, tutela e promozione prorotto made in Italy
Il marchio collettivo del Pecorino Romano Dop, ovvero la testa di pecora stilizzata che garantisce l'origine, la natura e la qualità del prodotto, è stato registrato anche in Giappone. Il che significa più tutela e protezione della Dop: un tassello in più che va ad aggiungersi alla protezione già riconosciuta alla denominazione di origine protetta dall'Accordo di partenariato economico (APE) tra l'Unione Europea e il Giappone, entrato in vigore l'1 febbraio 2019, che però protegge in parte la denominazione protetta e non, tra l'altro, il marchio, come invece garantirà la registrazione ammessa dall'Ufficio Marchi nipponico. "Abbiamo fatto un passo avanti molto importante nella dura battaglia che il Consorzio porta avanti ogni giorno contro l'italian sounding", dice il presidente del Consorzio per la tutela del formaggio Pecorino Romano DOP, Salvatore Palitta, ufficializzando l'accordo. "Quello ottenuto in Giappone è il risultato di un lavoro lungo e paziente, portato avanti dai nostri legali e durato diversi mesi, fatto di scambi dialettici continui con il loro Ufficio Marchi, che ci ha portati finalmente a ottenere la tutela del nostro marchio sul mercato.
Questo significa - spiega il presidente del Consorzio - che il consumatore giapponese avrà da oggi un elemento in più per capire se quello che sta comprando è il prodotto originale. Il senso della nostra richiesta di registrazione del marchio è proprio questo: mettere il consumatore nelle condizioni di essere pienamente consapevole delle scelte che sta facendo nel momento dell'acquisto. A questi aspetti tecnico-giuridici aggiungeremo già dai primi mesi del prossimo anno una forte operazione di marketing con l'obiettivo di far conoscere meglio il Pecorino Romano, farne apprezzare le caratteristiche e le qualità nutrizionali, diffonderlo nei ristoranti e dunque allargare il bacino di clientela. Tutela e Promozione sono due elementi fondamentali che, procedendo di pari passo, rafforzano la diffusione del prodotto proteggendone l'originalità e dunque tutelando l'economia del nostro Paese", conclude Palitta.