Cisl nord Sardegna sul piede di guerra

Sardegna
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Tra i temi istruzione, infrastrutture e sanità

Il nord Sardegna si prepara a scendere in piazza per chiedere la definizione delle vertenze aperte nel territorio, dal lavoro ai trasporti, dalla sanità alle infrastrutture, passando per tutti le altre problematiche sociali ed economiche. A spingere verso la mobilitazione generale di tutte le categorie produttive e sociale è la Cisl, che giovedì 19 dicembre a Sassari, nel corso del Consiglio generale al quale parteciperanno il segretario territoriale Pier Luigi Ledda, quello regionale, Gavino Carta e il segretario nazionale aggiunto, Luigi Sbarra, comunicherà la data e i particolari della manifestazione, che è prevista per le prime settimane del nuovo anno.
    Intanto la Cisl lavora su uno schema a 11 punti, su altrettanti temi fondamentali per il nord Sardegna: una società che sostenga i più deboli; un'istruzione che sia fondamentale per la crescita delle imprese; sanità efficiente nei servizi al cittadino; una politica industriale e investimenti su opere infrastrutturali sugli assi viari e ferroviari. Ancora, il rilancio dell'aeroporto di Alghero e del porto di Porto Torres; la definizione della questione del metano, considerato che il ritardo in Sardegna di oltre 50 anni ha determinato svantaggi con il resto d'Europa; il progetto della chimica verde, datato 2011 e mai portato a termine; l'adozione delle Zes (Zona economica speciale), strumento utile per rendere appetibili aree oggi disagiate e favorire la nascita di nuove attività; il sostegno al comparto edilizio che vede l'assenza di strategie di rilancio; il sostegno del commercio locale con azioni a sostegno di piccole e medie aziende tenuto conto anche della crisi della grande distribuzione; maggiore presenza delle banche legate al territorio (caso Bper) e di politiche creditizie più attente a imprese e famiglie.

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