Con 160 mila euro sotto tutela 350 ettari in quattro Comuni
Millecinquecento volontari del territorio proveranno a curare le ferite provocate dall'acqua e dal fuoco nel Parco regionale di Tepilora e programmare un futuro puntando alla prevenzione e alla sensibilizzazione. L'area coinvolta è un'oasi di 8mila ettari nel Nuorese, dalla montagne di Tepilora e Crastazza fino alle dune sulla costa di Posada, tra stagni e foreste e quattro comuni, Bitti, Lodè, Torpè e Posada, e 10mila residenti in tutto. Qui, sotto la guida di Legambiente Sardegna, prenderà il via il progetto triennale "Acqua e Fuoco. Dalle cicatrici del passato la mappa per un futuro al riparo dai rischi", sostenuto dalla Fondazione con il sud. Con un investimento di 160mila euro, potranno essere monitorati 350 ettari, nei quali saranno realizzati dieci interventi di prevenzione e tutela e una scuola per ogni comune.
Previste anche escursioni, workshop e manifestazioni pubbliche. Diversi le azioni programmate: il ripristino del territorio devastato dell'alluvione del 2013, con la piantumazione di alberi, pulizia dei percorsi lungo il Rio Posada, rafforzamento delle dune e periodiche analisi della piana per la valutazione del rischio idrogeologico. Operazioni che coinvolgeranno i ragazzi e il Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità (Ceas) dei quattro comuni.
"Gran parte dei fenomeni di erosione e di esondazione dei corsi d'acqua sono causati dall'abbandono colturale e dalla riduzione della capacità di gestione delle campagne - ha detto Marta Battaglia direttrice di Legambiente Sardegna - Saranno tre anni di vivace attività in cui la fragilità del territorio potrà essere preservata dai cittadini protagonisti di un progetto di contenimento dei rischi per il territorio". Il progetto, oltre al Parco di Tepilora, vedrà agire altri sei partner: l'agenzia regionale Forestas, l'Università degli studi di Cagliari, l'associazione Adotta un albero Onlus, l'associazione Sardus Pater, il Gruppo Scout Posada, la Pressa-società cooperativa sociale onlus (Bitti).