Sardegna 7/a per raccolta differenziata

Sardegna
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Regione tra le più virtuose, Cagliari fanalino di coda

La Sardegna è tra le Regioni virtuose nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Risulta settima nel 2018 con un 66,7% dopo una progressione che dura da anni, considerando che nel 2002 la percentuale era appena del 2,8. Ma non basta. "Possiamo e dobbiamo migliorare - ha detto l'assessore dell'Ambiente Gianni Lampis illustrando i dati - l'obiettivo entro il 2022, è l'80%". Nell'Isola i territori hanno risposto diversamente, anche in funzione delle specificità territoriali. In generale, 341 Comuni, il 90%, hanno superato l'obiettivo di legge del 65%, mentre 36 devono ancora raggiungere il traguardo per evitare le penalità regionali.

Questi i risultati nelle province: Oristano 74,94%; Nuoro 74,78%; Sud Sardegna 73,18%; Sassari 65,72%; Città metropolitana di Cagliari 57,86%. Lampis ha ricordato che "la grande quantità di rifiuti umidi raccolti in Sardegna viene interamente recuperata mediante compostaggio in impianti dell'Isola, una filiera autosufficiente che consente di creare economia circolare grazie al fertilizzante prodotto e utilizzato nei nostri campi e nel nostro territorio". Tuttavia, l'assessore ha ammesso che "occorre investire ulteriormente nell'impiantistica per migliorare la filiera di carta/cartone ed avviare quella di plastica, vetro e metalli. Vogliamo trasformare la Sardegna in Isola verde del Mediterraneo anche grazie ad una virtuosa raccolta differenziata", ha chiarito.

L'80% nella raccolta differenziata non è l'unico obiettivo della Giunta. Ci sono altre azioni messe in campo. "Si va dal completamento della transizione verso la raccolta porta a porta alla dotazione di almeno un ecocentro in ogni Comune, poi valuteremo la creazione di quelli costieri - ha spiegato Lampis - ci sono poi il programma di sensibilizzazione e informazione rivolto ai cittadini per ridurre i conferimenti impropri, il meccanismo di premialità per i Comuni che raggiungono percentuali dell'80%, il passaggio alla cosiddetta 'tariffa puntuale', che essendo commisurata all'effettiva produzione dei rifiuti risulterà più equa per tutti".
   

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