Avevano pistole giocattolo, fermati dalla Squadra Mobile
Erano pronti a un blitz notturno in una casa privata in una palazzina di via Marconi a Quartu. Preparati, secondo la polizia, a tirare fuori una pistola giocattolo per intimidire le vittime e a immobilizzarle con una corda in nylon. Erano in due. Il piano è scattato intorno alle 22.30. Dopo essersi calati sul capo il cappuccio di una felpa e un copricapo erano già entrati nello stabile grazie al portone trovato aperto. A quel punto però sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile: hanno intimato armi in pugno ai due di arrendersi. E per entrambi, Renzo Cogoni, 47 anni, residente a Quartu, e Antonio Atzeri, 34 anni, di Sinnai, sono scattate le manette. Atzeri è stato sorpreso mentre saliva la prima rampa di scale con un cappellino in testa, il cappuccio della felpa che copriva il capo e i guanti indossati. Cogoni invece è stato fermato mentre saliva le scale verso il primo piano con un copricapo in lana calzato.
La perquisizione sul posto permetteva di rinvenire, addosso ad Atzeri, una pistola giocattolo priva di tappo rosso che riproduceva una Beretta calibro 9 in uso alle forze di polizia e una corda in nylon. Non basta. I poliziotti si sono subito messi sulle tracce di un eventuale complice. E nella vicina via Bizet hanno notato un uomo, Stefano Cocco, 49 anni, di Castiadas, seduto al posto di guida di un autoveicolo Mercedes classe C. Subito è scattata la perquisizione con il sequestro anche della custodia della pistola giocattolo trovata addosso ad Atzeri. Tutti e tre sono stati arrestati per il delitto di tentata rapina pluriaggravata dall'uso delle armi, dal dover essere consumata in un luogo di privata dimora, dall'essere travisate e dall'essere commessa da più persone.
Nei confronti di Atzeri - fa sapere la Mobile - pendeva anche una misura cautelare per il reato di furto. Cogoni è attualmente sottoposto al regime dell'affidamento in prova ai servizi sociali. Tutti e tre gli arrestati sono stati condotti, su disposizione del Pm di turno della Procura della Repubblica di Cagliari, al carcere di Uta.