Università: Visco, la sfida è conoscenza

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Governatore Banca d'Italia inaugura anno accademico a Cagliari

"Bisogna studiare di più, a scuola e durante la vita lavorativa. L’istruzione, in particolare quella universitaria, resta infatti un investimento redditizio. Comparando costi e benefici monetari, l’Ocse calcola il tasso di rendimento dell’investimento in capitale umano come si farebbe per un titolo finanziario. Sebbene l’istruzione renda, in Italia, meno che nella media degli altri paesi dell’Ocse - fattore che alimenta la cosiddetta fuga dei cervelli - titoli di studio superiori hanno comunque un rendimento maggiore degli altri". Così il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo all’Università di Cagliari in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.

"Chi è più istruito ha infatti minori difficoltà a trovare un lavoro, ha carriere meno frammentate e guadagna salari più elevati -  spiega Visco - Bisogna inoltre studiare meglio. In Italia il dibattito sull’istruzione sembra essere rimasto bloccato alla contrapposizione tra la cultura umanistica” e quella tecnicoscientifica. L’importanza di entrambe le discipline, invece, è oggi largamente riconosciuta", sottolinea il governatore. Ma abbiamo anche un altro problema: "i dati indicano che, rispetto agli altri Paesi, gli italiani frequentano la scuola di meno, apprendono di meno e curano poco la formazione anche dopo la scuola. Considerato che anche il tasso di disoccupazione è elevato e la partecipazione al mercato del lavoro bassa - argomenta Visco - ciò porta su livelli ben superiori alla media europea la quota dei cosiddetti 'Neet', i giovani non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione".

Il governatore ha quindi ricordato che "nel 2018 solo il 62% della popolazione italiana nella fascia di età 25-64 anni aveva concluso un ciclo di scuola secondaria superiore, contro l’83% della media dei paesi avanzati, membri dell’Ocse. Tra i giovani nella fascia di età 25-34 anni, il divario con le altre economie avanzate è più contenuto ma persiste (76 contro 85%), resta, inoltre, modesta la quota dei laureati (28 contro 44%)". Italia in ritardo anche sulla digitalizzazione. "I divari di competenze investono in modo preoccupante anche la sfera delle conoscenze digital - conferma il numero uno di Bankintalia - Oggi solo il 44% degli italiani possiede abilità digitali, 13 punti percentuali in meno rispetto alla media della Ue, area nella quale siamo quartultimi".

La cerimonia si è aperta con uno spot contro la violenza di genere, accompagnato dal discorso della rettrice Maria Del Zompo. "La cultura del dominio e del possesso va combattuta con lo strumento della conoscenza", dice la Magnifica, sottolineando poi il buono stato di salute dell'ateneo cagliaritano nonostante i tagli pesanti sui finanziamenti. "Una Università che cresce - chiarisce la rettrice - offrendo sempre più servizi agli studenti. Con una attenzione al diritto allo studio, alla parità di genere a alla internazionalizzazione non solo con il programma Erasmus ma anche accogliendo i ragazzi che arrivano dal Nord Africa e mettendoli in condizione di proseguire il loro percorso di studi". E i successi arrivano. "Abbiamo tanti studenti meritevoli, sono l'orgoglio - commenta Del Zompo - di tutta la Sardegna".
   

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