Granito rosa nell'Unione internazionale

Sardegna
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Pietra sarda diventa seconda in lista dopo il marmo di Carrara

Granito rosa della Sardegna seconda pietra italiana dopo il marmo di Carrara nella lista dell'Unione internazionale di scienze geologiche.
    Un piazzamento di prestigio se si tiene conto che la roccia isolana ora entra nell'elite mondiale: solo 22 tipi di minerale hanno ricevuto finora dalla sottocommissione Heritage Stones dell'Iugs (The International Union of Geological Sciences) il titolo di Global Heritage Stone Resource (Ghsr) al granito rosa della Sardegna, commercialmente noto come Rosa Beta.
    Dietro c'è il lavoro di ricerca degli specialisti dell'ateneo di Cagliari: "Parliamo di un riconoscimento di elevata importanza culturale e scientifica. Il regolamento per le candidature infatti pone dei vincoli per l'assegnazione del titolo. Sono considerate candidabili quelle pietre che hanno un forte impatto nella storia, la cultura, l'architettura e l'arte oltre i confini di origine (estrazione) e sono attualmente in corso di estrazione" spiega Nicola Careddu, studioso e docente al Dicaar (Dipartimento ingegneria civile, ambientale e architettura, Università di Cagliari).
    La pietra è stata utilizzata sin dalla protostoria (tombe dei giganti e nuraghi), in epoca romana e sino ai giorni nostri per il rivestimento e la pavimentazione di importanti edifici in tutto il mondo. Coinvolta anche Silvana Grillo (Dipartimento scienze chimiche e geologiche): ha studiato la mineralogia e la petrografia del Rosa Beta, fornendo un importante contributo alla pubblicazione.

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