Caccia: ricorso ambientalisti al Tar

Sardegna
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Wwf e Grig contro la Regione, chiesto parziale annullamento

Il Wwf e il Gruppo d'Intervento Giuridico hanno impugnato il calendario venatorio regionale 2019/20 davanti al Tar Sardegna, chiedendone il parziale annullamento.
    "Nonostante una giurisprudenza ormai costante - sostiene il Grig - il calendario venatorio regionale 2019-2020 della Sardegna prevede ancora folli carnieri senza alcun reale censimento faunistico che assicuri la sopravvivenza della specie faunistica oggetto di caccia. E' il caso del Coniglio selvatico: a fronte di un carniere potenziale giornaliero di 5 capi abbattibili e di ben 25 capi abbattibili nell'intera stagione di caccia per ognuno dei 35.987 cacciatori, è stato autorizzato un assurdo e inaccettabile carniere potenziale complessivo di ben 899.675 capi abbattibili. Tuttora in assenza di pianificazione faunistico-venatoria, senza alcun censimento faunistico, in palese contrasto con il parere tecnico scientifico dell'Istituto Superiore per la Ricerca e la protezione ambientale e senza sapere se nemmeno esistano 900mila Conigli selvatici in Sardegna".
    "Nella riunione del Comitato faunistico regionale del 27 settembre - ricorda l'associazione ecologista - è stata decisa anche la caccia a Lepre sarda e Pernice sarda nei giorni di domenica 6 e domenica 13 ottobre, con due esemplari di Lepre e quattro di Pernice abbattibili per ogni cacciatore, cioè un carniere complessivo di ben 71.974 Lepri e di 143.948 Pernici. I relativi censimenti faunistici non sono stati resi conoscibili nel corso della riunione del Comitato faunistico regionale che ha, conseguentemente, deciso al buio. I Giudici amministrativi saranno, quindi, chiamati ancora una volta a valutare l'operato della Regione autonoma della Sardegna in materia di tutela della fauna".

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